Credo che questo titolo renda al meglio giustizia su questo aeroporto che rappresenta, con i sui quasi 58 milioni di passeggeri in transito annui, uno dei maggiori hub europei.
Con una superficie di oltre 32 Km quadrati e 4 piste costantemente attive, abbiamo capito sin dal primo momento che fotografare aeromobili, sarebbe stata un’impresa ardua sotto ogni punto di vista.
L’aeroporto infatti è ubicato in un contesto urbano particolarmente affollato e congestionato. Gli attraversamenti tra i vari terminal sono lunghi e faticosi anche per chi, come noi, è abituato a muoversi in questi ambienti. Autostrade, strade a veloce percorrenza, cavalcavia la fanno da padroni; per muoversi occorre prendere un bus esterno, sconsigliabile visto l’intenso traffico, oppure un treno elettrico che fa la spola tra i tre terminal.

Il loro interno è estremamente caotico e dispersivo; questa non è stata solo una nostra impressione; spesso si vedono passeggeri disorientati dalla grande quantità di segnalazioni presenti lungo i percorsi. Inoltre, a differenza di altre aerostazioni che abbiamo
visitato, qui lo stile architettonico non è per nulla moderno ed il cemento è “a vista”. Colonnati, piloni e travi la fanno da padroni ; le pareti sono grezze, i soffitti sono alti e scarsamente illuminati; il terminal 1 poi è in pratica un grosso cilindro alto 7 piani senza sbocchi esterni; l’illuminazione è artificiale ed i parcheggi sono completamente chiusi verso l’esterno. Insomma, per farla breve, chi transita in questo aeroporto è bene che pensi al suo viaggio e che non investa tempo e risorse ad osservare l’ambiente circostante perchè non troverà nulla di appagante a livello architettonico.

Parigi_23052010_30Per noi spotters poi, fotografare dall’interno dei terminals è praticamente impossibile e sconveniente. Per nostra fortuna eravamo al corrente di questa restrizione, quindi, appena sbarcati dall’aereo, ci siamo subito diretti verso il più importante punto di osservazione esterno il cui nome è “les parallèles”

Utilizzando la comoda navetta interna, ci siamo stabiliti a sud del famoso concorde che è stato posizionato tra il T2 ed il T1 all
‘angolo tra i raccordi F e E. Qui si trova un ampio prato, leggermente rialzato rispetto alle piste; già di prima mattina abbiamo trovato una cinquantina di persone “armate” di tutto punto per affrontare la giornata spotteristica. Attrezzature fotografiche, sedia, zaino da picnic, viveri e radio .. davvero non si scherza!

Qui si possono immortalare contemporaneamente i rullaggi di ben 3 taxiways  e ci siamo subito accorti che le prede sarebbero state tante e particolari. Con una media di circa 1 aereo ogni 2 minuti, con fasi di 3 o 4 transiti in contemporanea, è stato un vero spettacolo! Davanti ai nostri occhi, a circa 70 metri di distanza, sono passate praticamente, come dice il titolo, le più svariate compagnie aeree del mondo. Il Concorde ci ha fatto compagnia per tutto il tempo, sullo sfondo, a ricordare ciò che questo aereo ha fatto nel corso della sua storia.
E a poche centinaia di metri più in là si poteva scorgere il presente o meglio, il futuro … un A380 Singapore Airlines, parcheggiato al T1.
E’ stata la nostra prima visione dell’A380; e personalmente parlando, ho trovato emozionante questo binomio che ci ha mostrato due macchine davvero eccezionali, concettualmene opposte.

Parigi_23052010_05In questa location, sotto un caldo sole, abbiamo trascorso tutta la mattina insieme ad un gruppo di circa una settantina di persone in tutto.

Occorre puntualizzare che per fotografare a CDG occorre una specifica autorizzazione nominale, rilasciata dalla prefettura di “La Seine-Saint-Denis”; in caso contrario si può subire una contravvenzione e si verrebbe allontanati dall’aera. Dopo questa bella scorpacciata non potevamo non fare la classica foto di rito con sullo sfondo, il Concorde; quale migliore soggetto!

Per pranzo abbiamo deciso di andare nel T1 alla ricerca di sbocchi verso l’esterno per vedere i piazzali. Purtroppo la nostra fatica non è stata premiata , ma alla fine abbiamo trovato un punto di osservazione nel perimetro interno del T1, lungo un marciapiede che dà verso la parte sud del terminal. Questo marciapiede al coperto, consente l’accesso all’area dei taxi; qui si trova una strada a due corsie, interdetta ai pedoni, che ci separa dai piazzali. La posizione era davvero angusta, ma con i nostri teleobiettivi, abbiamo potuto raggiungere i piazzali e qui abbiamo iniziato la sessione pomeridiana.

Dopo pochissimi minuti, un A380 AF ci è passato davanti e poco dopo un altro A380 AF è decollato dalla pista 09R; ottimo inizio! Abbiamo passato parecchio tempo qui; i traffici erano intensi, pur essendo in pieno pomeriggio; la cosa che però ci ha maggiormente colpito e su cui abbiamo meditato per parecchio tempo, è stato il percorso che gli aerei compivano per raggiungere i vari piazzali.

Parigi_23052010_22In generale a CDG i tempi di rullaggio, sono biblici e non scherzo! Gli aerei eseguono percorsi lunghissimi ed apparentemente contorti a velocità davvero notevoli; come si suol dire alla “garibaldina”! Nel T1 poi ogni tanto dal nulla, appare un A321 a pochissimi metri che girando in tondo, sfila davanti a noi, proprio in bella mostra. Tra noi a l’aereo ci sono solamente la strada, un muretto contenitivo ed un piccolo fazzoletto di prato. Qui abbiamo sostato per parecchio tempo anche per ripararci dal caldo sole pomeridiano che sul prato ci avrebbe affaticato.

Verso metà pomeriggio, abbiamo deciso di ritornare al punto “Concorde” sostando però dalla parte opposta, cioè lungo il raccordo N, dove termina il raccordo E. Qui si trova una location davvero spettacolare piuttosto complessa da raggiungere a piedi. Purtroppo le strade non sono percorribili dai pedoni, quindi è stato necessario fare un paio di attraversamenti “audaci” e salire un terrapieno per arrivare alla rete perimetrale che confina con il raccordo N.

La rete a maglie strette non consente grandi scatti, il filo spinato poi complica la situazione , però armati di capacità ginniche, siamo riusciti a posizionarci a cavallo della rete ed abbiamo eseguito scatti davvero spettacolari. In questo punto serve una piccola scaletta a 3 o 4 pioli per varcare il filo spi
nato; oggetto questo che avevano gli altri spotters del luogo presenti con noi.

Qui si possono vedere gli aeromobili di muso provenienti dal raccordo E del T2 a meno di 50 metri e tutti i traffici di lato lungo le taxiways F e N. Con il sole alle spalle in posizione scomoda e “pungente”, sempre in compagnia, abbiamo terminato la sessione pomeridiana.

A fine giornata il bilancio delle “prede” è stato sicuramente positivo, sopratutto per quando riguarda la loro varietà. Abbiamo notato l’ernormità della flotta AirFrance e la copiosa presenza di B777; non ci sono stati molto traffici cargo, però essendo una sessione domenicale, probabilmente è stato un giorno particolare in questo senso.

Gli unici nei sono stati la scarsità dei punti di osservazione per quanto riguarda la nostra attività e l’aspetto austero in generale dei terminali. Si percepisce che manca proprio un rinnovamento di stile per quanto riguarda l’archit
ettura degli spazi nonostante siano ampi e puliti. Spesso l’aspetto di un aerostazione per il viaggiatore rappresenta la porta di ingresso per il paese di destinazione; da come si presenta un aeroporto si può capire la cultura del paese di cui si è ospiti.

Parigi_23052010_mappa3Qui l’attenzione delle autorità è davvero rivolta altrove, come pure la cultura aeronautica in generale e l’attenzione verso chi ne è portavoce. Aggiungo in questo punto dell’articolo un’immagine davvero unica e curiosa, di cui si è reso artefice l’amico Fabio. Questo che potete osservare è il percorso effettuato dal nostro volo in andata e ritorno tracciato in tempo reale, con l’ausilio cioè di una strumentazione ed un software particolari che ci hanno accompagnato. Rispettando ovviamente tutte le misure di sicurezza necessarie, abbiamo potuto rilevare punto per punto l’interno percorso effettuato, riportandolo poi in Google Earth, da cui proviene l’immagine pubblicata. Per capire dove un aereo si trova, specialmente durante le fasi di decollo e di atterraggio, occorre saper leggere carte (SID e STAR, ndr) dedicate al settore aeronautico difficilmente interpretabili per i non esperti. Il sistema che abbiamo utilizzato invece, rappresenta un metodo semplice ma preciso per “vedere” la rotta effettuata; forse questa cosa può stimolare la curiosità di tutti coloro che hanno sempre desiderato sapere come conoscere la propria posizione di volo.

Concludo qui l’articolo ringraziando ancora gli amici e soci di AirClipper con cui ho passato l’intera giornata; nonostante certi aspetti, CDG rappresenta un hub importante e merita attenzione anche se ciò comporta davvero tanta fatica.

Fabio Zocchi


GALLERIA FOTOGRAFICA

Mappa con in blu le 4 piste e in rosso gli spotting point toccati nella giornata

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Si arriva….a grande velocità!!!!!

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Aerei moooolto vicini….

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Mi raccomando, per spottare a Parigi bisogna avere l’autorizzazione della Prefettura francese!

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In certi momenti c’era tanto traffico che qualche preda ci è sfuggita…

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Proprio a portata di zampa….ehm….di mano!

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L’unica foto dell’interno che meritava, il cartellone con tutti i voli

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La foto ricordo davanti al Concorde Memorial, da sinistra a destra:
Renato Avanzini, Fabio Zocchi, Davide Botturi, “Cito Daniele”, Ricardo Baldassarre e Davide Daverio

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Ed ecco qui una chicca…..il traking GPS completo dal rilascio della piazzola al decollo e atterraggio a Malpensa

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Atterraggio e decollo da Parigi…..chilometrico!!!!!!!

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Il volo completo da Malpensa al Charles Des Gaulle e ritorno

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