Come di consueto, eccomi un’altra volta a fare due chiacchiere con voi su una nuova spedizione in terra straniera, nella città soprannominata la “Venezia del Nord”; famosa per i tulipani, gli zoccoli, i mulini a vento ed i locali a luci rosse…………….Amsterdam naturalmente!
Ad Amsterdam “Schiphol” la parola d’ordine è “Jumbo”, sinonimo perfetto per descrivere la grandezza di questo aeroporto. Sin dalla pianificazione di questo viaggio, sapevamo che la superficie dell’aerostazione sarebbe stata davvero ampia, quindi abbiamo cercato di programmare tutto nei minimi dettagli; questa volta il gruppo si è ampliato grazie alla presenza di Davide e Renato, anch’essi membri di “Airclipper”.
Come di consueto la partenza è avvenuta di buon mattino da Malpensa e l’Olanda ci ha accolto con uno splendido sole ed un clima davvero piacevole. Appena toccato il suolo, ci siamo subito resi conto della vastità dell’aerostazione; impiegando oltre 15 minuti per raggiungere il nostro finger. Una volta sbarcati, abbiamo attraversato l’intero aeroporto per recarci a ritirare l’auto che avevamo furbescamente noleggiato per visitare agevolmente l’intero perimetro aeroportuale. L’aeroporto mi è parso molto simile ad un centro commerciale, in quanto formato da una serie di capannoni con soffitti alti, strutture tubolari a vista collegati attraverso corridoi ricchi di negozi; lungo il percorso vi sono parecchi punti di sosta, forniti di panchine e chioschi informativi. I negozi sono davvero parecchi e di piccole dimensioni; in questi ambienti governa una discreta confusione, forse dovuta alla quantità di questi esercizi; tutto ciò rende il percorso interno piuttosto dispersivo.
Arrivati al punto di consegna della vettura, armati di navigatore programmato con ben 16 spotting points, ci siamo avventurati sulla A4 in direzione est per raggiungere le piste 22 e 36R. Strada facendo e carte alla mano, abbiamo deciso di raggiungere un famoso spotting point posizionato a sud della pista 06 in quel momento impegnata per gli atterraggi. Ad Amsterdam la viabilità è ricca di imprevisti; a parte la grande quantità di controviali e di ponti, è importante tenere conto delle biciclette e dei ponti levatoi sui canali; variabili per noi completamente sconosciute. Ci siamo accorti di aver raggiunto la destinazione grazie alla solita copiosa presenza di spotters, radunati su un prato poco lontano dalla testata della pista.
Ci ha sorpreso non vedere alcuna rete né muro a protezione del perimetro aeroportuale infatti, a breve distanza, si poteva scorgere benissimo l’asfalto della pista senza ostacoli verticali a sua protezione; in realtà il trucco c’è ….. il perimetro aeroportuale è ben delimitato da un elemento naturale che in Olanda è ovunque: l’acqua. Una serie di canali perpendicolari fanno da protezione all’aeroporto ed impediscono di accedere alle aree protette, lasciando così tutto il campo libero a noi spotters.
In questo punto denominato “Aalsmeerderweg” abbiamo sostato per parecchio tempo ed abbiamo potuto assaporare il lento sfilare di parecchi aerei ammirando sullo sfondo l’aerostazione e, a breve distanza, i piazzali dedicati ai cargo. Mentre stavamo svolgendo con tutta calma la nostra attività abbiamo intuito che di lì a poco il traffico si sarebbe intensificato e, per questo motivo, ci siamo diretti a nord, lungo la pista 36C; il nostro obbiettivo era di raggiungere un punto particolare in cui si possono vedere gli aerei rullare attraversando un ponte che sovrasta uno dei tanti canali che costeggiano l’aeroporto.
Dopo parecchi chilometri, appena lasciata la pista 36C abbiamo sostato nello spotting point di attraversamento tra le piste 36L e 36C, lungo il canale “Hoofdweg”. Qui, con grande stupore, ci siamo trovati di fronte ad un “panorama” davvero unico e spettacolare: la taxiway praticamente è stata costruita su un ponte al di sotto del quale scorre il canale e due strade a percorrenza veloce; appena lasciata l’auto, in un parcheggio adibito agli “spotters”, ci siamo letteralmente catapultati lungo il bordo della carreggiata per ammirare i rullaggi. La spettacolarità di questo punto sta nel fatto che gli aerei si trovano a meno di 50 metri dagli osservatori e vi garantisco che, veder sfilare un 777 Singapore a questa distanza sulla propria testa, fa davvero impressione. Abbiamo sostato in questo punto per parecchio tempo; il traffico era davvero intenso e ci siamo potuti permettere alcuni scatti particolari con le nostre “prede” preferite di sfondo.
Col passare del tempo, visto l’intensificarsi del traffico aereo abbiamo deciso di spostarci strategicamente lungo la testata della pista 36L, lì vicina per assistere ai decolli. Mi permetto di asserire che mai decisione è stata più azzeccata, in quanto, dopo pochi minuti, raggiunto lo spotting point più famoso di Schiphol, ai nostri occhi si è aperta una visione davvero incredibile: un grande piazzale con più di un centinaio di posti auto, in cui poter sostare a circa 200 metri dalla pista per cogliere gli imponenti decolli di tutti quei Jumbo che avevamo scorto al mattino lungo i piazzali dell’aerostazione.
Senza ostacoli verticali, in piena libertà , abbiamo colto, per oltre un’ora, un susseguirsi si B767,B777,B747, A330,A340 in decollo……… una vera pacchia che ha fatto sorgere in noi una domanda spontanea: “ Ma quanto è vasta la flotta della KLM?”. Ebbene si, è sorprendente vedere come una nazione così piccola, ma così all’avanguardia, possa avere una squadra “azzurra” del genere e come, in un aeroporto con ben 6 piste, questo traffico possa essere così ben gestito.
Jumbo, ecco la parola chiave che ci ha accompagnato circa un paio d’ore lungo questo “spotting point” dove si può percorrere, per chi lo desidera, a piedi o in bicicletta, una comodissima strada asfaltata che costeggia l’intera pista 36L; in lontananza le turbine eoliche la fanno da padrone e a malapena si scorgeva la torre di controllo, vista la notevole distanza tra le piste.
E’ stato difficile interrompere all’alba delle 14 e 30 questo meraviglioso idillio ma, era ormai tempo di rifocillarci e dirigerci verso nuovi orizzonti; così, dal momento che il tempo è tiranno, ci siamo diretti verso sud ,lungo la pista 06, per ammirare nuovamente gli atterraggi con il sole a favore. Sul prato antistante la testata della pista, abbiamo ritrovato la compagnia degli spotters presenti sin dal mattino, con loro ci siamo attardati brevemente a ridere e scherzare.
In seguito, rientrati in aerostazione abbiamo riconsegnato l’auto e ci siamo prontamente diretti verso una zona che, per noi, in qualunque aeroporto è ormai diventato un “must”………la terrazza panoramica. Sita all’ultimo livello dell’aerostazione, copre una notevole area del tetto esterno e praticamente consente la visione dall’alto di tutti i finger dalla lettera C alla lettera F; un punto d’osservazione a 360 gradi, o meglio 360° di godimento. Questo “observation deck”, consente di ammirare a poche decine di metri di distanza gli aerei parcheggiati sui piazzali e, lungo il perimetro di questo “attico”, come mi piace definirlo, si trovano una serie di cannocchiali professionali che consentono di ammirare, per chi non è dotato di opportune attrezzature, gli aerei da vicino.
Vi posso garantire che il primo istinto che mi è venuto appena giunto lì, è stato di correre verso le ringhiere di protezione per ammirare gli aerei sottostanti, come un bambino che, ansioso di raggiungere l’oggetto desiderato, non considera più nulla di ciò che gli sta intorno!!!!! Si poteva distinguere ad occhio nudo, l’interno del muso degli aerei, in particolare i “cockpit” con le carte Jepp e le tazze di caffè ben in vista sulle scocche interne, mentre i piloti svolgevano l’abituale briefing prima dell’imbarco dei passeggeri. Era come assistere con un occhio discreto, ad un “dietro le quinte” che notoriamente non è visibile ai comuni mortali; qui si dà al pubblico la grossa opportunità di osservare letteralmente da vicino, uno spettacolo inusuale.
All’interno di questo enorme terrazzo si possono trovare una gran quantità di bar e locali a tema, con, ovviamente, vista sulle piste; qui la nostra delegazione in terra straniera, tra un sorso di birra olandese e l’atro, si è riposata. Come ad ogni viaggio, ci siamo concessi la consueta foto di gruppo col proposito nella mente di tornare sicuramente in questa città, vista la particolarità paesaggistica del luogo.
Anche questa volta, devo ringraziare i consueti compagni di viaggio Fabio, Ricardo, Davide e Renato con cui ho riso e scherzato praticamente ogni momento; in questo modo il tempo trascorso insieme è volato dimostrandosi oltremodo piacevole.
Schiphol è l’ennesima conferma, anche se non ce ne sarebbe bisogno, di come altrove , la nostra attività è riconosciuta rappresentando una reale forma di turismo. In questi brevi viaggi abbiamo incontrato nuove culture, regalando una parte della nostra grazie all’impegno riposto nei nostri scatti fotografici, nel pieno rispetto delle nazioni che man mano ci ospitano. Purtroppo, da questi trip report, un solo dato emerge chiaro e desta perplessità; ad oggi è solamente la nostra patria che ufficialmente non riconosce e non agevola per nulla la nostra attività.
Ciò che però ci rincuora è che, grazie ad un uomo di nome Giorgio, che ha per primo creduto nella nostra passione di “spotters” e nei nostri scatti fotografici, siamo riusciti a diventare la principale associazione d’aviazione in Italia; con la sua professionalità e la sua competenza ci fa da porta- bandiera e da tramite con l’aeroporto di Malpensa. Il rammarico di dover invidiare tutte le realtà visitate, è tanto e purtroppo non rende giustizia al nostro serio operato e ai nostri aeroporti. Sperando sempre in un cambiamento positivo nei nostri confronti, con questo “trip report”, concludo le “trasferte spotteristiche” per l’anno 2009.
Con la speranza di aver incuriosito e stimolato qualche lettore, mi congedo da voi, fiducioso di proseguire il prossimo anno alla volta di nuove mete, insieme ai miei fedeli compagni d’avventura; la mia mente è già in fermento nel vagliare nuovi possibili viaggi ma, per ora, dovrete pazientare fino all’anno prossimo………………arrivederci a presto!
Davide Daverio
GALLERIA FOTOGRAFICA
Mappa delle 6 piste di Amsterdam con in rosso gli spotting point toccati
stiamo arrivando ad Amsterdam….a 770 KM orari!!!!
Il terminal 5 agli arrivi, sembra di essere in un centro commerciale!
ci spostiamo subito in zona sud della pista 06, ecco le prime prede…
La mitica pista di rullaggio sopra il canale….il primo aereo che incontriamo è un Boeing B777 della Singapore Airlines…mastodontico!
ogni tanto arriva anche qualcosa di “piccolo”…..
Andiamo alla famosa “Spotting Plaz”, una vista con il parcheggio sulla destra e sulla sinistra la pista…e altri spotter…
Questa foto rende tutto: noi, il canale, una piccola siepe e un bellissimo B777 della KLM!!!! che posto fantastico!!!!
Una carrellata di foto prese dallo “Spotter Plaz”
avete visto la rete???? Quale???….ehm….effettivamente non c’è!!!!
dopo mangiato ritorniamo a sud della pista 06, una foto di gruppo
il MARZIANO! a lui non scappa nessuna preda!!!!!!!!
Altre foto a sud della pista 06….
Rientriamo in aeroporto….la famosa scritta Schiphol presente nel piazzale fronte aerostazione
L’interno dell’aerostazione…ordinato e semplice, anche se un po’ scuro e poco illuminato
Siamo proprio in Olanda….i fiori fanno da sfondo ai tabelloni orari
Be’, siamo proprio in casa loro….neon preso dal bar presente in terrazza
Appena arriviamo siamo tramortiti…a pochi metri da noi gli aerei!
Closeup a 100mm!!!!!
Un’altra foto di gruppo con uno sfondo da urlo! da sx Ricardo, Davide, Renato, Fabio e l’altro Davide
Ma come…non avete un 600mm???? nessun problema, potete utilizzare un comodissimo cannocchiale!
Gli aerei sono proprio li, quasi si possono toccare….
Arrivederci al prossimo trip report……