Che senso ha consultare le black list per sapere se la compagnia che ci porterà da un aeroporto italiano alla nostra destinazione è sicura o meno, se poi una volta sul posto si finisce per prenotare un volo, e quindi la propria vita, su una compagnia aerea locale mai sentita nominare? A questo punto, è solo un nostro suggerimento, se si può, meglio raggiungere la destinazione locale in barca o evitare proprio di andarci.
Sarà forse perché gli incidenti mortali riferiti a servizi di linea internazionali sono pressoché scomparsi, e quindi anche gli incidenti “minori” passano in primo piano, ma rimane il fatto che anche quest’anno sotto il periodo delle vacanze natalizie abbiamo avuto vittime da incidenti aerei “locali” che hanno colpito i vacanzieri dei tropici. A pagare con la vita sono stati questa volta dieci cittadini statunitensi che si erano imbarcati il 31 dicembre su un Cessna 208 della compagnia aerea del CostaRica “Nature Air”. (1) E’ di poche ore fa la notizia che la Direccion General de Aviacion Civil di quella nazione ha ritirato di gran fretta il certificato di operatore al vettore. Il volo incidentato era partito da Punta Islita diretto a San Jose, in pratica un volo domestico di pochi minuti, ma ciò che è venuto a galla durante le investigazioni ha fatto prendere l’immediata decisione di ritiro della licenza. Punta Islita, che si trova sulla costa del Pacifico di Costa Rica, è una destinazione molto gettonata sia fra i turisti americani come pure fra gli europei per le sue spiagge e paesaggi mozzafiato.
Da quello che è dato sapere il personale della compagnia era in pratica ridotto all’osso e i voli locali veniva effettuati avendo a disposizione solo 3 equipaggi. La compagnia aveva la flotta composta da tre Cessna 208, ora ridotta a due esemplari. Il volo incidentato faceva parte di un gruppo charter di 20 persone dieci delle quali erano partite venti minuti prima con un altro aereo della Nature Air che è giunto regolarmente a destinazione.
Non a caso abbiamo voluto citare questa occurrence in quanto, come è noto, vi sono stati altri eventi fatali che hanno coinvolto cittadini italiani sempre in questa area del centro-america.
2 marzo 1997 Cessna 402 (YV784C) ; Caracas-Gran Roque (6, di cui 2 italiani)
4 gennaio 2008 Let 410 (YV2081) ; Caracas-Gran Roque (14 di cui 8 italiani)
4 gennaio 2013 BN2 (YV2615) ; Gran Roque-Caracas, (6 fra cui 4 italiani; incidente “Missoni”)
Quelli sopra si riferiscono a incidenti ove troviamo cittadini italiani fra le vittime, ma va precisato che essi non sono certo gli unici incidenti occorsi in quell’area. Sarebbe comunque troppo riduttivo dire che queste occurrences che riguardano collegamenti locali avvengono solo nell’area caraibica.
Il 2 luglio 2015 un DHC6-300 della compagnia Trans Maldivian Airways decolla da Komandoo Resort diretto a Kuredu. Si tratta di un collegamento domestico. L’aereo ha a bordo 11 passeggeri e 3 membri di equipaggio. Decollo e crociera di routine. Dopo un volo in VFR, giunto alla fase di avvicinamento finale quando si trovava a 400 piedi e a 3 kilometri dalla destinazione, il pilota seleziona i flaps in posizione di massima estensione, ma il velivolo inizia a vibrare e si innalza di quota. Scatta l’allarme di stallo e il pilota nel tentativo di recuperare il controllo porta la potenza ad idle. L’aereo non risponde a tali azioni. Si prova allora a ritrarre completamente i flaps, l’aereo sembra rispondere a questa manovra ma purtroppo si inclina sulla destra, perde quota e impatta il mare prima che l’equipaggio possa recuperare il totale controllo. Nell’urto entrambi i galleggianti si staccano dal velivolo. Tutti gli occupanti a bordo riescono a porsi in salvo prima che l’aereo si inabissi. (2)
Il 13 aprile 2016 Un Britten Norman Islander (stesso tipo di aereo in cui hanno perso la vita Vittorio Missoni e coniuge nel gennaio 2013) della Sunbird Aviation Ltd (Papua-Nuova Guinea) decolla da Tekin con 11 passeggeri e il pilota; destinazione Kiunga . Anche in questo caso l’incidente avviene durante l’avvicinamento finale allorché l’aereo improvvisamente si impenna in verticale, si capovolge in volo e precipita impattando il terreno in posizione verticale. Non c’è scampo per gli occupanti a bordo. (3)
(1) Cessna 208 Nature Air (TI-BEI) c/n 208B-0900
(2) Matricola 8Q-MAN c/n 435
(3) Matricola P2-SBC c/n 3010
(dalla newsletter di air-accidents.com)