Il mondo dell’aviazione, mondo al quale siamo tutti legati per un motivo o per l’altro, è uno dei maggiormente colpiti dalla pandemia mondiale di Covid-19. Ogni compagnia aerea sta cercando di salvarsi e salvare al contempo i propri lavoratori. Altre invece cercano di guardare avanti, con esperimenti, modifiche e prove sui velivoli e a terra.
Uno di questi esperimenti lo sta conducendo Lufthansa, in uno degli hangar di Francoforte adatti a contenere gli Airbus A380.
Facciamo un passo indietro, cercando di capire i motivi dietro ai quali vengono pensate le modifiche di cui parleremo tra poco. Due fatti su tutti: il crollo drammatico dei viaggi in tutto il mondo ha di fatto messo a terra tutti gli A380 in circolazione, che vengono portati negli aeroporti-parcheggio sparsi qua e là nel mondo (in Europa Teruel e Tarbes-Lourdes-Pyrenees Airport su tutti) e il contemporaneo aumento dei voli cargo usati per supplire alla mancanza di posto nei voli passeggeri.
Foto dall’alto dell’aeroporto spagnolo di Teruel – Copyright PLATA
Proprio questi due cause sono alla base di una pseudo-conversione in all-Cargo di uno degli A380 di Lufthansa, richiesto peraltro anche da altri clienti pronti a volare con A380F. Già agli inizi del progetto A380 la stessa Airbus era già partita con lo studio di una versione cargo, ma l’interesse praticamente solo delle grandi compagnie di trasporto mondiali (UPS e FedEx in primis) ne avevano decretato lo stop anticipato.
Adesso gli ingegneri di Lufthansa Technik sono alle prese con questa difficile conversione, complicata dal fatto che non è così semplice passare da un velivolo passeggeri ad uno cargo. Per esempio devono sparire gli impianti di intrattenimento a bordo e quelli dell’ossigeno, per far spazio all’impianto di estinzione incendi.
L’interno di uno degli A380 di Lufthansa, versione cargo
Henning Jochmann, Senior Director della Manutenzione presso LH technik: “Dato che il lavoro complessivo comprende molto di più della semplice eliminazione dei posti, sono necessari esperti di ingegneria che sappiano esattamente come fare e anche come documentare le soluzioni tecniche, in modo preciso e con la collaborazione delle autorità aeronautiche. Questa sinergia permetterà poi di trasferire questo know-how nel certificato (STC – Supplemental Type Certificate) addizionale. Ciò significa che chiunque opta per la soluzione di Lufthansa Technik, potrà farlo più facilmente. “
Diverso è il caso di pensionamenti anticipati di macchine anche con pochi anni sulle ali. Ad esempio, Virgin Atlantic dismetterà i propri 7 Boeing 747 dal servizio. Si pensi che l’ultimo consegnato alla compagnia è del 2012, quindi ha solo 8 anni di vita. Inoltre Virgin si vede costretta a tagliare 3500 posti di lavoro e concentrare le operazioni solo su Londra Heathrow e Manchester, preferendo non volare più da Londra Gatwick.
Un’altra compagnia a dismettere – o almeno in questo caso a parcheggiare a lungo termine – velivoli praticamente nuovi e American Airlines. La compagnia americana ha deciso di ritirare non solo i più vetusti B767 e B757, ma anche i più recenti A330-300 e i piccoli Embraer E190. Inoltre American ha deciso di mettere a terra anche gli Airbus A330-200 almeno per un paio d’anni, facendo ri-certificare i piloti per altri aerei.
Air France si prepara a ricevere i finanziamenti statali, 7 miliardi di euro, per poter proseguire e avere una sicurezza in più di passare questo momento. Intanto ha annunciato la ripresa di molti voli intercontinentali, anche verso gli Stati Uniti.
E Alitalia? La nostra compagnia di bandiera ha perso dei velivoli e ne perderà ancora. Sono infatti usciti dalla flotta degli Embraer E175, qualche A330 (I-EJGB fotografato già senza livrea a Roma) e, forse, anche dei B777. Una ridimensionata alla flotta notevole, insomma… E la notizia di queste ultime ore è che lo Stato fare partire una nuova (ennesima) Alitalia con un capitale iniziale di 3 Miliardi di Euro.