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L’impero dell’aria

Louis Mouillard, chi era costui? Nei testi di storia dell’aviazione si legge che è stato un pioniere francese del volo umano. Nel 1912, al Cairo, dove Mouillad è vissuto ed è morto nel 1897, la Ligue National Aérienne ha eretto un monumento in sua memoria.

Louis Mouillard era convinto che volo degli uccelli potesse essere imitato con macchine ideate e costruite dall’uomo e incitava con fervente passione i suoi contemporanei ad “osare” e approfondire gli studi su questa affascinante materia.

E a sostegno di una simile teoria ha scritto L’Empire de l’Air, pubblicato nel 1881 a Parigi, in cui ha descritto con molta attenzione la natura e il volo di numerosi uccelli, raccontando i suoi (sfortunati) tentativi portati avanti con semplici macchine volanti.

Octave Chanute, nel suo Progress in Flying Machines, il più importante testo contemporaneo (1894) sull’argomento, ne parlava con molto rispetto, pur rilevando il rifiuto di Mouillard per il calcolo matematico e la sua impreparazione su argomenti scientifici.

Mouillard era senza dubbio un sognatore, un attento osservatore della Natura, caparbiamente convinto della verità espressa nelle sue affermazioni su argomenti scientifici, sicuro che provenissero da una attenta osservazione e dalla comprensione dei fenomeni osservati.

All’inizio del suo libro, ha scritto: «Osservando soltanto come si muovono intorno a noi i volatili, riflettendo su quello che abbiamo visto, e soprattutto sforzandoci di capirlo bene, siamo sicuri di essere sulla strada che porta al successo».

Purtroppo, proprio lui, dopo aver osservato e riflettuto, non ha saputo trarre delle conclusioni valide. Ad esempio, pur essendo a conoscenza delle correnti ascensionali dell’atmosfera le ha trascurate perché giudicate ininfluenti. Oppure era convinto che: «Quando un corpo entra in movimento, il suo centro di gravità si sposta nel senso del movimento di una entità proporzionale alla velocità».

Nonostante la sua impreparazione scientifica, la fama di Louis Mouillard va attribuita alle molte intuizioni di cui era sostenitore. Ad esempio quando ha affermato che «l’alluminio è il metallo per l’aviazione» (1891) o che «il razzo è il motore, il propulsore» (1894).

E altrettanto profetiche erano le sue affermazioni quando dissertava sulle condizioni di vita dell’uomo in volo, la possibilità di usare l’autopilota, l’impiego delle ali a geometria variabile, la realizzazione di un congegno a frizione per passare la potenza del motore dalle pinne alle ali, che ricorda da vicino l’analogo congegno dell’ingegner Giovanni Pegna sul suo idrocorsa e ancora altre. Senza dimenticare il suo accenno alla necessità di dare spazio al gentil sesso nell’attività di volo.

Se di pratico, come costruzioni, Mouillard non ha concluso niente, l’importanza che la sua opera ha avuto per il progresso è ben trattata in un articolo scritto da Wilbur Wright del 1912, in occasione della inaugurazione del monumento a Mouillard al Cairo (Heliopolis). Wright infatti affermava che: «Come missionario, Mouillard si erge al vertice insieme con Lilienthal e Chanute. Come studioso scientifico delle leggi e dei principi dell’aerodinamica non può essere ricordato nella stessa classe di uomini come Cayley, Whenham, Penaud, Langley, Lilienthal, Chanute e Maxim. Era un attento osservatore degli uccelli, e possedeva il genio di esprimere a parole i propri pensieri e le proprie sensazioni, ma oltre a questo era mediocre».

L’impero dell’aria è una lettura d’antan, veramente godibile per la prosa e lo stile dell’epoca, densa di osservazioni appassionate e acute, talvolta anticipatrici talvolta più visionarie e anche semplicemente ingenue, ma che ci fanno comunque apprezzare la grande passione per il volo di un uomo che è stato praticamente contemporaneo di Otto Lilienthal, ma che non ha fatto in tempo a sapere che i fratelli Wright ce l’avevano fatta. Un libro da collezione per tutti gli amanti del volo.

Autore: Louis Pierre Mouillard

Titolo: L’IMPERO DELL’ARIA

Saggio di ornitologia applicato all’aviazione

Casa Editrice: LoGisma

Traduzione di Carlo Zorzoli

Pagine: 176 p., ill., 17×24 cm, brossura

ISBN 978-88-97530-97-8

Prezzo: Euro 16,50

Di |2017-10-08T22:34:08+02:008 Ottobre 2017|Air News, Libri|

Roll out del primo Boeing 787-10 Dreamliner di Singapore Airlines

4 ottobre 2017 – Boeing ha effettuato il roll out del primo 787-10 Dreamliner costruito per Singapore Airlines nel suo stabilimento di assemblaggio finale a North Charleston, South Carolina.

L’aereo sarà ora sottoposto alla verniciatura con la livrea della compagnia aerea e inizieranno i system checks, fueling and engine runs. Singapore Airlines prenderà in consegna i suoi primi 787-10 nella prima metà del 2018, e li renderà operativi sulle rotte a medio raggio della compagnia aerea.

Singapore Airlines è il cliente di lancio del 787-10 e attualmente ha 30 aerei in ordine fermo. La compagnia aerea ha inoltre firmato una lettera di intenti a febbraio per l’acquisto di ulteriori 19 787-10.

“Boeing è emozionata per aver terminato l’assemblaggio finale del primo 787-10 per Singapore Airlines”, ha commentato Dinesh Keskar, senior vice president, Asia Pacific & India Sales di Boeing Commercial Airplanes. “Grazie alla sua efficienza senza precedenti, alla maggiore capacità e alla ben nota esperienza di volo del Dreamliner preferita dai passeggeri, il 787-10 sarà una parte importante della futura flotta della compagnia”.

Il 787-10, versione allungata di 5,5 mt del 787-9, garantirà alla famiglia 787 l’esperienza di volo preferita dai passeggeri e un lungo raggio con il 25% di maggior efficienza e minori emissioni per posto a sedere rispetto agli aerei che sostituisce.

La famiglia Dreamliner offre una gamma di aerei moderni, ottimizzati ed efficienti in ogni segmento di mercato. Sin dall’entrata in servizio nel 2011, la famiglia 787 ha trasportato oltre 190 milioni di persone in oltre 560 rotte uniche intorno al mondo, con un risparmio stimato di 18 miliardi di pound di carburante.

(tratto da BoeingItaly.com)

Di |2017-10-05T07:31:44+02:005 Ottobre 2017|Air News, Costruttori|

Qatar Airways ordina due Boeing 747-8 Freighter e quattro 777-300ER

26 settembre 2017 – Boeing e Qatar Airways hanno annunciato un ordine per due 747-8 Freighter e quattro 777-300ER, del valore di 2,16 miliardi di dollari a prezzi di listino.

La compagnia aerea ha inoltre ricevuto il primo dei suoi 747-8 Freighter, durante la cerimonia di consegna alla quale hanno partecipato Sua Eccellenza Mr. Akbar Al Baker, CEO di Qatar Airways Group e Kevin McAllister, Presidente e CEO di Boeing Commercial Airplanes.

“L’aggiunta del nostro primo 747-8 Freighter rappresenta un momento significativo per la nostra divisione Cargo ed è un benvenuto nella nostra flotta cargo composta da 20 robusti aerei wide-body”, ha commentato Sua Eccellenza Mr. Al Baker. “Qatar Airways, il terzo maggiore operatore cargo al mondo, continua a investire nell’espansione della flotta, con un secondo 747-8F in consegna a novembre. Questo riflette la nostra fiducia in Boeing che continua a consegnarci prodotti eccezionali che soddisfano i nostri standard rigorosi. Ci aspettiamo nient’altro che perfezione e siamo sicuri che Boeing continuerà a darcela”.

L’annuncio è il più recente traguardo nel rapporto tra Qatar Airways e Boeing. Il vettore divenne cliente di lancio del 777X nel 2013, è stato il primo a operare il 787 nel Medio Oriente e ha attualmente 20 aerei 737 MAX in ordine.

“Siamo orgogliosi della nostra relazione forte, durevole e in crescita con Qatar Airways ed apprezziamo veramente il valore che il suo business ha portato a Boeing, ai suoi dipendenti, ai fornitori e alle comunità”, ha dichiarato McAllister. “È rincuorante che Qatar Airways, uno vedi vettori cargo internazionali più grandi al mondo, abbia scelto il 747-8 Freighter per soddisfare i fabbisogni delle sue operazioni cargo in espansione e di vedere il ruolo chiave che il 777-300ER continua a giocare nella sua flotta long-haul”.

Qatar Airways attualmente ha una flotta di circa 100 aerei widebody Boeing ed ha oltre 100 ulteriori aerei Boeing in ordine.

(tratto da BoeingItaly.it)

Di |2017-09-27T12:50:20+02:0028 Settembre 2017|Air News, Compagnie aeree, Costruttori|

“Italian wings for American Eagles”

Giovedì 28 settembre alle 18.00 presso il Centro Studi Americani, in Roma, verrà inaugurata la mostra fotografica dedicata agli aviatori americani, che durante la Prima Guerra Mondiale hanno volato con i piloti italiani delle Squadriglie di bombardieri Caproni.

Fatto poco conosciuto, tranne a chi è un appassionato di storia aeronautica o di vicende belliche, che durante la Grande Guerra un nucleo di piloti statunitensi abbiano volato fianco a fianco con i piloti italiani delle Squadriglie di bombardieri Caproni sul fronte italiano. Addestrati a Foggia, quei piloti giunti in Italia sotto il comando del Cap. Fiorello Henry La Guardia, sono oggi ricordati come “i Foggiani”, e hanno preso parte ad operazioni straordinarie che combinavano assieme le teorie del Maggiore Giulio Douhet, il genio dell’Ingegnere Gianni Caproni e la cooperazione dei comandi dell’esercito di due Paesi.

Un evento che viene meritatamente ricordato con una mostra fotografica “ITALIAN WINGS FOR AMERICAN EAGLES: La Guardia e gli aviatori americani in Italia nella Prima Guerra Mondiale”, organizzata dal Centro Studi Americani in collaborazione con l’Aeronautica Militare italiana. La mostra verrà inaugurata giovedì 28 settembre, alle ore 18.00 presso il Centro Studi Americani, via Michelangelo Caetani 32 e resterà aperta fino al mese di dicembre.

Gianni De Gennaro, Presidente del Centro Studi Americani, introdurrà gli interventi di Ferdinando Salleo, già Ambasciatore italiano negli USA; Gregory Alegi, Docente nel Dipartimento di Scienze Politiche di Storia della LUISS Guido Carli; Giorgio Baldacci, capo del 5° Reparto, Stato Maggiore Aeronautica; Vincenzo Camporini, vicepresidente Istituto Affari Internazionali e già Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare; Guido Crosetto, presidente della Federazione delle aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza; Edward Davis Lewis, figlio dell’aviatore George M.D. Lewis . Modererà Vittorio Argento, giornalista RAI.

Giovedì 28 settembre, sarà inoltre possibile acquistare i libri, pubblicati dall’editore LoGisma, che raccolgono e raccontano in esclusiva mondiale le vicende dei “Foggiani”, un’occasione per conoscere meglio le vicende di questi piloti a stelle e strisce. In particolare:

Edward Davis Lewis

I FOGGIANI. Gli Aviatori Americani delle Squadriglie Caproni nella Prima Guerra Mondiale

La storia degli Aviatori Americani che hanno volato fianco a fianco con i piloti italiani delle Squadriglie di Bombardieri Caproni sul fronte italiano nella Prima Guerra Mondiale. Attraverso fotografie e stralci dei loro diari, il figlio di uno di quei piloti, Edward Davis Lewis, ci offre una prospettiva diversa su come la loro azione contribuì alla vittoria italiana di Vittorio Veneto e alla fine della Grande Guerra.

Edward Davis Lewis

Dear Bert, An American pilot flying in World War I Italy

La storia dei “foggiani” vista attraverso l’eccellente album fotografico personale di un componente del gruppo di piloti americani capitanati da Fiorello La Guardia. La storia di una collaborazione italo-americana nella Prima Guerra Mondiale e degli squadroni di bombardieri Caproni.

Testo originale in lingua inglese

Jack B. Hilliard

CAPRONIs, FARMANs and SIAs, U.S.Army aviation training and combat in Italy with Fiorello LaGuardia, 1917-1918

Una straordinaria e unica raccolta di diari personali dei cadetti americani, poi diventati piloti, che si arruolarono negli Stati Uniti al momento della loro entrata in guerra nell’aprile 1917. Gli USA erano impreparati dal punto di vista aeronautico, e questo libro offre alla lettura di tutti il dettaglio degli avvenimenti quotidiani vissuti dai cadetti dal giorno della loro partenza da New York, alle lezioni di volo, alle missioni di guerra, fino al rientro, a guerra finita, in Patria. I diari e lettere che ogni giorno scrivevano a casa ci da un punto di vista unico e privilegiato su quello che era l’Italia del 1917-18 e la Grande Guerra vista da occhi stranieri.

Testo originale in lingua inglese

Per dare la propria adesione all’inaugurazione: event@centrostudiamericani.org

Per maggiori informazioni sui libri: mail@logisma.it

(Andrea Coco)

Di |2017-09-27T12:43:14+02:0027 Settembre 2017|Libri|

MD-80: da Malpensa a Volandia con una staffetta aerea fra gru

È stata una vera e propria staffetta aerea fra due gru, quella che ha permesso all’MD-80 di Volandia parcheggiato a Malpensa di “atterrare” finalmente sul pratone di Volandia.

Un’operazione altamente spettacolare che ha avuto inizio alle 11 di questa mattina con le manovre di avvicinamento del velivolo alla recinzione che divide la zona aeroportuale dalla strada di collegamento fra il Terminal 1 e il Terminal 2 dell’aeroporto, dopo aver ricevuto il saluto di fine carriera con il rituale lavaggio. Una volta terminate le operazioni di imbragatura del velivolo alle 13.30 ha avuto inizio il sollevamento vero e proprio e dopo circa 10 minuti c’è stata la staffetta fra le due gru. In totale circa 30 i minuti necessari alle 38 tonnellate del McDonnell Douglas MD-82 per percorrere 50 metri in “volo”, scavalcare la strada di collegamento fra il Terminal 1 e il Terminal 2 di Malpensa e “atterrare” finalmente sul prato di Volandia. Durante il passaggio in volo all’opera anche una squadra di volontari del museo che attraverso una serie di corde hanno “timonato” l’MD-80, in modo da direzionare la parte anteriore del velivolo verso il Dc 9 presidenziale, accanto al quale è stato posizionato.

“È stato davvero emozionante assistere al passaggio in volo di 38 tonnellate di aereo. Siamo abituati a imprese apparentemente impossibili, ma anche questa volta siamo riusciti a portarla a termine: abbiamo realizzato il primo sollevamento di un aeromobile di queste dimensioni in Italia”. Così Marco Reguzzoni presidente di Volandia che spiega: “Da oggi la collezione del museo amplia ulteriormente la sua offerta nella sezione grandi aerei, dove già abbiamo il prestigioso Dc 9 presidenziale e il Fokker. Posso dirmi davvero soddisfatto del lavoro fatto, frutto di una sinergia fra soggetti diversi. Colgo l’occasione per ringraziare Sea per il supporto fornito in aeroporto e American Airlines che ha fornito i sistemi di aggancio e supervisionato i lavori”.

“Dopo quasi un anno – spiega Luciano Azzimonti, vicepresidente di Volandia – il McDonnell Douglas MD-82, finalmente è a pieno titolo nella famiglia del museo e sarà quanto prima visitabile. Entrato in servizio nel 1984, ha un’apertura alare di oltre 32 metri, una lunghezza di 45 e una capienza di 165 posti e ha totalizzato oltre 56mila ore di volo. Indiscusso protagonista dell’aviazione commerciale, un altro gioiello che siamo orgogliosi di rendere fruibile dal nostro pubblico”.

(Ufficio stampa Volandia)

Di |2019-10-17T18:46:13+02:0027 Settembre 2017|Air News, Malpensa|

Lunedì 25 settembre I-SMEL, MD80 di Meridiana, atterra a Volandia

“Era il 14 novembre 2016 quando il MC Donnell Douglas MD-82 di Meridiana, meglio conosciuto come MD80, atterrò a Malpensa, dopo essere stato acquisito da Volandia al costo di solo 1 euro. Ebbene, dopo 11 mesi necessari per portare a termine tutte le procedure burocratiche, ora finalmente è possibile fare il trasferimento: lunedì 25 settembre a partire dalle ore 9 avranno luogo le operazioni di sollevamento e posizionamento del velivolo a Volandia”.

Lo rende noto Volandia in un comunicato.
“Il museo – spiega Luciano Azzimonti, vicepresidente di Volandia – arricchisce così la propria collezione di un importante velivolo protagonista dell’aviazione commerciale, entrato in servizio nel 1984, quando arrivò direttamente da Long Beach in California a Olbia. Fu il primo aereo della famiglia MD 80 ad entrare nella flotta della compagnia dell’Aga Khan – spiega Azzimonti – e da allora ha totalizzato oltre 56mila ore di volo. Un ‘gigante’ dei cieli con un’apertura alare di oltre 32 metri, una lunghezza di 45 e una capienza di 165 posti che verrà posizionato nel pratone fronte Malpensa, accanto al Dc 9 presidenziale e al Fokker. Le operazioni di trasporto avverranno lunedì 25 tramite una speciale gru e per l’occasione il museo rimarrà aperto per consentire al pubblico di seguire l’operazione direttamente sul pratone fronte Malpensa”.

“Se questa operazione è stata possibile – spiega Volandia – dobbiamo ringraziare innanzitutto Meridiana e il suo presidente per la donazione dell’aereo, ma il nostro ringraziamento – spiega la dirigenza di Volandia – va anche ad American Airlines Aircraft Recovery che ha fornito i sistemi di aggancio e supervisionato i lavori; a Forti Sollevamenti di Busto Arsizio che realizzerà il sollevamento del velivolo con una speciale gru; a Neos che ha collaborato alla preparazione dell’aeromobile nella fase di smontaggio di alcune parti interne; a SEA per il supporto fornito in aeroporto; a Nayak per il sostegno nella fase di aggancio e preparazione dell’aeromobile.

(Ufficio stampa Volandia)

Di |2019-10-17T18:46:18+02:0024 Settembre 2017|Air News, Compagnie aeree, Malpensa|

Anche Brussels Airlines dice addio agli Avro RJ100

Il mese scorso la compagnia aerea Swiss ha ritirato l’ultimo Avro RJ100 dopo decenni di servizio. È stato un momento triste per noi appassionati, ma dalla  prospettiva dei passeggeri e di quella ambientale, era il meglio. La compagnia aerea ha sostituito i velivoli a quattro motori con i nuovi aeromobili Bombardier C-Series.

Questo lascia Brussels Airlines, CityJet e BRA come ultimi operatori rimasti in Europa. Sia CityJet che BRA hanno già manifestato l’intenzione di sostituirli presto. La compagnia aerea successiva pronta per eliminarli completamente, però, sarà Brussels Airlines. Per @Airlineroute, Brussels Airlines opererà l’ultimo volo con  Avro RJ100 da Bruxelles a Ginevra il 28 ottobre 2017 (qui il link).

Come potete vedere, i loro Avro RJ voleranno ancora per poco più di quattro settimane in Europa prima di andare in pensione. Solo pochi anni fa questi aerei erano la spina della compagnia belga che opera anche con tre Sukhoi Superjets in wet-lease a partire da settembre 2017.

Ancora pochi anni e i motori appesi al di sopra della fusoliera saranno un ricordo, così come i quattro piccoli Honeywell ALF 502R-5 che spingono i British Aerospace BAe146, nome originale del progetto datato anni ‘80.

Di |2017-09-22T12:50:35+02:0023 Settembre 2017|Air News, Compagnie aeree|

Passi avanti per la soluzione dei “Fume events”

Chi ci segue da queste Newsletter avrà notato come il tema della Aerotoxic Syndrome, meglio noto come il problema dei fumi tossici a bordo è stato un argomento sul quale abbiamo costantemente aggiornato i nostri lettori.

Fra le ultime Newsletter emesse ricordiamo quella datata 20 ottobre 2016 (1) nella quale avevamo dato notizia di un pilota che aveva denunciato il suo datore di lavoro. Pochi giorni dopo, il 24 ottobre, rendevamo noto che finalmente l’ICAO era scesa in campo con l’emissione di una specifica Circolare dal titolo “Guidelines on Education, Training and Reporting practices related to fume events. ” (2). Il tutto accompagnato dalla seconda edizione del testo “Rapporto sui fume events” scaricabile gratuitamente dal nostro sito.

Nel frattempo, il 25 ottobre 2016, accadeva poi l’incredibile incidente all’A380 di British Airways impegnato sulla tratta San Francisco-Londra il quale veniva dirottato in emergenza a Vancouver dove 25 persone fra equipaggio e passeggeri venivano portati all’ospedale per l’ennesimo caso di “fume event”.

A seguito di questo incidente di cui si sono occupati i media mondiali avevamo emesso una ulteriore newsletter dal titolo “Salute del personale di volo a rischio” evidenziando come i ripetuti incidenti potevano pure riguardare occasionalmente il passeggero, ma che la stessa cosa non si poteva affermare per il personale di volo che guadagnava da vivere con questo mestiere. (3)

Ebbene in questi giorni dobbiamo portare a conoscenza una ulteriore novità: la compagnia EasyJet ha annunciato di aver siglato un accordo con la società Pall Aerospace per sviluppare e finalizzare un nuovo sistema di filtraggio che sarà sperimentato a partire dal prossimo anno a bordo dei suoi aerei.

E così, passo dopo passo, la presa di posizione delle compagnie aeree circa un evento sempre definito scientificamente incerto si sta sgretolando e stiamo giungendo alla presa d’atto che il “fume event” lungi dall’essere qualcosa di misterioso e indecifrabile, rappresenta un incidente a tutti gli effetti di cui sono ben note le cause e come tale non era più accettabile che su di esso si continuasse a glissare. Era ora cioè che l’usuale frase proferita all’indomani di una emergenza occorsa in volo “safety is our first priority” fosse fatta valere non solo riferendosi ai passeggeri ma anche avendo presente i seri problemi che l’inconveniente causava al personale navigante.

Al protrarsi della politica della non-azione ha senz’altro contribuito il particolare che i fume events hanno causato malattie e decessi solo “a posteriori” ma di fatto non si è mai verificato alcun incidente con vittime durante i pur tanti voli in cui l’evento è occorso. A tal proposito la stampa inglese ha riportato il dato che fra il giugno 2014 e il maggio 2015 le sole compagnie britanniche hanno avuto 294 eventi di fumi tossici e per 96 di essi si sono registrate persone ammalate. (4)

Ora la Easyjet ha deciso di installare a bordo dei propri aerei, ammesso che il periodo di prova fornisca gli esiti sperati, in nuovo tipo di filtro capace di fermare i tossici organofosfati che vengono immessi in cabina nel caso che l’aria presa dai motori venga contaminata da perdite, anche minime, di lubrificanti, oli, additivi, fluidi idraulici che vengono usati nella motoristica.

Perché il problema in fondo era e rimane questo.

Apprendendo la notizia Tristan Loraine un ex pilota di British Airways che ha preso a cuore la battaglia contro i fumi tossici ha avvertito che “questa è la prima pubblica ammissione da parte di una aerolinea di un problema sempre negato da tutta l’industria aerea commerciale compresa la mia ex aerolinea. Bisogna congratularsi con la EasyJet per aver avuto il coraggio che altre aerolinee non hanno dimostrato”. (4)

L’altra possibilità che avevano le aerolinee, o meglio sarebbe dire le case costruttrici, di eliminare il problema era quello di adottare per i loro modelli la tecnica prodotta dalla Boeing per il recente modello 787-Dreamliner il quale è l’unico aereo commerciale che si avvale di energia elettrica anziché sistemi pneumatici per l’immissione in circolo dell’aria. E’ per questo motivo che il 787 viene appellato come l’aereo che si avvale del “no-bleed system”:

“Recent advances in technology have allowed Boeing to incorporate a new no-bleed systems architecture in the 787 that eliminates the traditional pneumatic system and bleed manifold and converts the power source of most functions formerly powered by bleed air to electric power (for example, the air-conditioning packs and wing anti-ice systems). “ (5)

Tuttavia l’ipotesi di riadattare i modelli in circolazione con la nuova tecnica era improponibile a causa dei costi e bene ha fatto la EasyJet a puntare sull’uso di filtri più sofisticati, una decisione che conferma, sia pur indirettamente, che le compagnie ben conoscevano l’origine del problema. Circa la possibilità di usare il “no-bleed system” per gli aerei di futura costruzione la stessa è stata scartata anche alla luce dei problemi iniziali sorti dall’uso delle batterie al litio installate sul B787.(6)

 

1) “Aria tossica in cabina: pilota denuncia datore” ; ASN n. 37/2016

2) “L’Icao scende in campo (finalmente) sui fume events” ; ASN n. 38/2016

3) “Salute del Personale di volo a rischio” ; ASN n. 3/2017 emessa il 19 gennaio 2017

4) Tratto dall’articolo comparso in data 17 settembre 2017 sul “The Sunday Times” dal titolo “EasyJet to filter toxic air in cabins”

5) http://www.boeing.com/commercial/aeromagazine/articles/qtr_4_07/article_02_1.html

6) Il B787 ha avuto casi di incendio a bordo a causa delle batterie al litio-ion. L’intero impianto è stato oggetto di studi e revisioni sia da parte della FAA come da parte del Japan Civil Aviation Bureau. Nel gennaio 2013 la FAA aveva emesso una direttiva con la quale tutti i B787 venivano messi a terra. A seguito di questi incidenti la Boeing ha provveduto a sostituire gli impianti iniziali con nuovi; la FAA ha approvato le modifiche revocando il ban nell’aprile del 2013. Al 31 agosto di quest’anno erano 589 gli esemplari costruiti e non si registra alcun caso di hull los

(da Air-accidents.com)

Di |2017-09-21T12:45:52+02:0021 Settembre 2017|Air News, Compagnie aeree, Costruttori|

Amsterdam ha scelto il nuovo terminal

L’aeroporto olandese di Amsterdam Schiphol ha scelto il design finale di quello che sarà il nuovo terminal per poter reggere l’aumento dei passeggeri previsto.

Lo studio olandese KAAN Design ha infatti vinto la gara che vedeva anche MVRDV, SOM, OMA and UNStudio come concorrenti.

Il nuovo terminal avrà una superficie di 100.500 metri quadri, e potrà così supportare l’incremento dei passeggeri previsto. L’hub di KLM già ora raggiunge i 65 milioni di utenti e il nuovo terminal avrà la capacità di aggiungerne altri 14 milioni.

Il CEO dell’aeroporto, Jos Nijhuis: “La scelta di questo progetto contribuisce al raggiungimento dell’eccellenza; fornisce un supporto ottimale ai passeggeri, contribuisce alle nostre ambizioni di sostenibilità ed è anche un’assicurazione sul futuro. Non vediamo l’ora di accogliere le compagnie aeree e i passeggeri nel nuovo terminal e nel nuovo molo adiacente “.

Il nuovo terminal verrà edificato a lato degli altri, vicino alla torre di controllo.

“La costruzione a lato dei terminal operativi consente a Schiphol di consolidare il concetto di terminale e di assicurare che tutti i servizi siano sotto un unico tetto “, ha dichiarato l’operatore dell’aeroporto Royal Schiphol Group. “L’ultima volta che Schiphol espandeva permanentemente i terminal è stato nel 1993, quando le attuali sale di partenza 3 e 4, e le sale di arrivo 3 e 4, sono state costruite.”

(tratto da http://aviationtribune.com/ )

Di |2017-09-18T12:54:56+02:0018 Settembre 2017|Air News|

Tour fotografico a Zurigo – Kloten

Potrebbe diventare un classico degli appuntamenti che Clipper propone ai propri associati. Quest’anno il Tour fotografico a Zurigo si terrà domenica 17 settembre, seguendo questo programma di massima;

La partenza sarà dal parcheggio pubblico (area mercatale) di Ferno in Piazza Unità d’Italia, ove si potranno anche lasciare le proprie autovetture senza alcun pagamento o obbligo di orario.

La partenza è prevista per le ore 05,30 e arrivo in Aeroporto di Zurigo alle 09,30. Durante i viaggi di andata e ritorno sarà possibile effettuare una sosta.
La partenza per Ferno è prevista per le ore 18,00
Il rientro a Ferno è previsto per le ore 22,00
E’ possibile portare la colazione al sacco.

L’accesso alle terrazze avverrà previo controllo di sicurezza, dopo aver acquistato poco prima il biglietto d’ingresso il cui costo è di CHF 5,00.
La permanenza alle terrazze sarà fino alle ore 14,30, dopodiché ci si trasferirà in Pullman presso l’area Helygrill o in area idonea per fotografare a favore di luce.

Il contributo per la partecipazione è di € 30,00 comprendente il solo trasporto, da rendere direttamente a bordo.

Questo è il programma a grandi linee, ma in caso di ulteriori chiarimenti o iscrizioni, siamo a disposizione sulla e-mail limc@libero.it o sul numero di telefono 347-4308794 (Whatsapp).

CI SONO ANCORA POSTI DISPONIBILI

Di |2017-09-12T22:15:48+02:0012 Settembre 2017|Air News, Avvisi agli associati|