Circa Ricardo Baldassarre

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IL SILENZIO DI ENAC

Spotter e studenti pericolosi negli aeroporti italiani; all’estero sono i benvenuti: Grazie Enac !!!

All’alba del nuovo anno, dopo sette mesi di attesa di una risposta mai arrivata di ENAC, l’ente nazionale per l’aviazione civile, siamo quì a ripresentarci più sdegnati che mai, a denunciare il cinismo e l’indifferenza di chi è stato da noi chiamato a restituirci la nostra dignità consentendo di riprendere le nostre pacifiche attività aeroportuali.

Questa volta ci ripresentiamo uniti, con tutte le associazioni a noi collegate, al fine di sottolineare l’entità dei danni subiti dal divieto, danni non solo tangibili, o meglio, economici (cioè la serie di servizi dell’indotto a favore dei nostri ospiti), ma soprattutto quelli più profondi, più interiori, quelli che attengono ai nostri ideali, alle aspettative culturali e, se vogliamo, anche a quegli equilibri che di recente erano stati raggiunti con le FF.OO. aeroportuali in tema di sicurezza partecipata sulle aree esterne.

Una reazione repressiva e unilaterale – della quale erano all’oscuro tutti, o quasi, a Malpensa – nata probabilmente per soffocare una delle tante espressioni positive di questo aeroporto. Nessuna disponibilità di ENAC ad ascoltare, nè volontà di approfondire, ma solo un conveniente e burocratico arroccamento di posizione, basato sulla necessità di doversi attenere alla rigida direttiva comunitaria sulla sicurezza (Regolamento (UE) N. 185/2010) …che, peraltro, da un’attenta lettura non ci consta contenere alcun riferimento specifico su alcuna tipologia di visitatori da non ammettere all’accesso nè in area lato volo, nè in area sterile.

Avendo appurato, nel frattempo, che questo strano divieto era stato escogitato e previsto in normativa solo in Italia, visti i numerosi esempi della maggior parte degli scali comunitari da noi citati, ci siamo sentiti dire che se ciò fosse vero, presso quegli aeroporti la direttiva comunitaria sarebbe gravemente disattesa. Al ché ci è sorto spontaneo di rispondere che, se così fosse, visto il mancato rispetto del regolamento, anche gli standard di sicurezza di quegli aeroporti sarebbero declassati e, di conseguenza, anche i voli originati da detti scali sarebbero paradossalmente da considerare “a rischio”. Ovviamente, la conversazione per gli ovvi motivi non ha avuto seguito…

Per dovizia di particolari, tra l’altro emersi da ricerche delle ultime ore, risulterebbe che presso l’aeroporto di Fiumicino, l’ordinanza Security  9/2012 della Direzione Aeroporti di Roma attualmente in vigore non contenga alcun riferimento specifico circa l’esclusione di scuole o iniziative turistiche e similari, ma soltanto l’esigenza di legittimità della richiesta; dunque a voi ogni eventuale considerazione.

Italia dunque, la sola Nazione europea in controtendenza rispetto al resto d’Europa, l’Italia delle regole, lanciata con orgoglio alla conquista del podio internazionale dell’eccellenza aeroportuale, capace di fare a meno perfino delle buone e pacifiche iniziative sociali e culturali che non avrebbero creato problemi di sorta, come è sempre stato da decenni, nè gravato certamente sulle casse di alcun ente pubblico, ma solo – scusate se è poco – posto un piccolo tassello nella crescita dell’economia del nostro territorio.

Ma i regolamenti e i divieti non nascono dal nulla, nè provengono da chissà quale entità astratta; essi sono frutto di analisi e approfondimenti, soprattutto quando si mette in gioco la sfera della “legittimità” ovvero la prerogativa di “avere il diritto di…”. E se per ipotesi spotters e studenti per motivi di sicurezza non sono legittimati ad accedere in area perimetrale anche se accompagnati da personale preposto, analogamente e, a maggior ragione, ad essi dovrebbe essere negato anche il diritto di viaggiare in aereo…

Vogliamo sperare che tutto questo abbia una ragionevole e saggia conclusione e che il nostro Paese sia ben visto all’estero; tuttavia la notizia di questa vicenda temiamo abbia già fatto il giro del mondo essendosene occupata anche la stampa specializzata internazionale. Speriamo che presto si possa tornare alla normalità.

Per questi motivi siamo stati affiancati dalle tante associazioni di settore collegate e abbiamo deciso di denunciare all’opinione pubblica la nostra estrema indignazione per essere stati senza motivo brutalmente cacciati e di conseguenza emarginati dai nostri Aeroporti.

Con poche e semplici parole abbiamo espresso il nostro profondo dissenso nei confronti di Enac per avere interrotto con un intollerante colpo di spugna delle attività che nulla hanno a che vedere con il pericolo per la sicurezza aerea, con un atteggiamento che non ha simili neanche nelle più dure tirannie: vietare di svolgere una sana attività fotografica e di osservazione delle operazioni aeroportuali a giovani, anziani, appassionati e persone diversamente abili per noi significa tornare indietro di svariati decenni della nostra storia. Tutto ciò per noi è discriminazione, GRAZIE ENAC !!!

Per questo, ringraziamo tutti coloro che ci sosterranno, unitamente ai colleghi presidenti delle associazioni a noi collegate e che hanno volontariamente aderito a questa iniziativa di libera critica.

Al più presto specificheremo alla stampa altri dettagli della protesta.

Giorgio De Salve Ria

GRAZIE A:

AEROPORTILOMBARDI
GENOVA SPOTTER
MALPENSA SPOTTER GROUP
PITI SPOTTER GROUP VERONA
ROMA SPOTTERS CLUB
ASA 2000 TORINO
VERONA SPOTTER GROUP
ORIOSPOTTER BERGAMO
CLUB FRECCE TRICOLORI 81° NOVARESE
NORTH EAST SPOTTER VENEZIA
LUGOSPOTTER RAVENNA
VOLABOLOGNA
CLUB FRECCE TRICOLORI 61° BORGOMANERO
MALPENSA-INFO

 

Di |2016-11-16T20:39:49+01:0011 Gennaio 2013|Avvisi agli associati|

“Paura di Volare … Istruzioni per l’uso” torna in scena

Il prossimo 15 dicembre “CLIPPER” – Associazione Italiana Amici dell’Aviazione tornerà ad affrontare l’argomento “Paura di volare”.

È il 3° appuntamento che, come i precedenti, è rivolto a chi consapevolmente sa di essere “vittima” di questa fobia, a coloro che ignari si sentono al sicuro perché convinti che a loro non capiterà mai di vivere con disagio l’esperienza del volo, a tutti coloro che incuriositi, vogliono conoscere/approfondire l’argomento grazie al contributo di esperti in materia.

Si tratta di un incontro di preparazione al volo rivolto a persone che per assenza di informazioni o per paura di eventuali imprevisti a bordo, non si sentono in grado di affrontare un’esperienza che per la maggiorparte dei viaggianti costituisce una normalità. Il problema della paura di volare può appartenere anche a coloro che avendo già volato, abbiano, per qualche motivo, vissuto il volo in maniera a volte negativa.

Con l’aiuto di esperti del settore e del medico psicoterapeuta, grazie a determinate informazioni e ad alcune tecniche di rilassamento, si insegnerà ai partecipanti come rimuovere le barriere della paura di volare.

Clipper – Associazione Italiana Amici dell’Aviazione da quasi 20 anni è impegnata in attività divulgative della cultura aeronautica civile. Nata a metà degli anni ’90 ad opera di un gruppo di appassionati lombardi con l’intento di approfondire le conoscenze del settore aereo commerciale attraverso l’attività fotografica. Le postazioni d’osservazione, vicine all’aeroporto internazionale di Malpensa, hanno costituito per decenni il luogo ideale per gli appassionati “spotters”.

Clipper ha la propria sede sociale a Ferno (VA) e prosegue con le proprie attività di informazione come, di recente, la conferenza sulle ceneri vulcaniche e le sue implicazioni sulla navigazione aerea, svolta presso la Torre di Controllo di Malpensa.

L’appuntamento è quindi fissato per le ore 14.30 di sabato 15 dicembre p.v. c/o la sala convegni del Crowne Plaza Milan Malpensa Airport Hotel, via Ferrarin, 7 – Case Nuove – 21019 Somma Lombardo (VA).

Si ringrazia la direzione del Crowne Plaza Milan Malpensa Airport Hotel di Case Nuove per aver messo a disposizione la propria sala convegni.

La partecipazione è libera e gratuita, si chiede soltanto di confermare la propria presenza inviando un messaggio all’indirizzo di posta limc@libero.it, oppure telefonicamente al n. 347-4308794.

Di |2016-11-23T22:25:42+01:0022 Novembre 2012|Avvisi agli associati|

Cena di Natale 2012

Sabato 24 Novembre si terrà la Cena Sociale 2012 presso il ristorante “Sempione” di Casorate Sempione con ritrovo alle ore 20.00.

Abbiamo ricevuto le prime prenotazioni, ma attendiamo ulteriori partecipazioni, ivi compresi i vostri familiari.

Nel corso della serata sarà premiato l’Associato dell’anno e con l’occasione si comunicheranno notizie riguardanti le iscrizioni 2013 e verranno illustrati gli aggiornamenti della situazione ENAC.
L’indirizzo è:

Sempione Hotel Ristorante – Via Sempione, 69 – 21011 Casorate Sempione (VA) – Tel. 0331 295105

Di seguito il menù della serata:

ANTIPASTI

Crudo di Parma

Carne Salada del Trentino con rucola e grana

Salame al coltello

Affettati di pesce

Insalata di polpo olio e limone

Olive all’ascolana

Mozzarelline dorate

Fiori di zucca croccanti

Focaccia con formaggio

Focaccia liscia

 SECONDI PIATTI

Filetto di branzino

Spiedino di calamari ai ferri

Spiedino di calamari dorati

Mazzancolle croccanti

Piastra di gamberoni centrotavola

Alternativa: Filetto di manzo

CONTORNI

Patatine al rosmarino

Verdura fresca di stagione

DESSERT

Golosità al cucchiaio

BEVANDE

ACQUA – PINOT GRIGIO E DOLCETTO – CAFFE’

La quota di partecipazione è di € 30,00 per persona

CON PIACERE VI ASPETTIAMO NUMEROSI!

Di |2016-11-23T22:26:46+01:0019 Novembre 2012|Avvisi agli associati|

Conferenza sul fenomeno delle ceneri vulcaniche nel settore aereo

Questo il titolo della conferenza che Clipper organizza sabato 17 Novembre 2012 alle ore 14,30 presso la Torre di Controllo di Malpensa.

Nell’Aprile del 2010 l’eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajökull mise a dura prova i cieli e gli aeroporti di mezza Europa, ma l’organizzazione internazionale fu in grado di gestire con successo la rara emergenza.

Conoscenza, prevenzione e coordinamento sono le azioni che gli Enti internazionali per l’Aviazione Civile adottano per favorire la sicurezza del volo e limitare i disagi per i passeggeri. Questi e tanti altri approfondimenti nel corso della conferenza dove ad aprire i lavori sarà il Colonnello Mario Giuliacci affrontando gli aspetti meteorologici e, a seguire, gli esperti delle diverse organizzazioni con gli approfondimenti specifici di natura organizzativa e tecnica, la gestione dell’emergenza in volo, i servizi aeroportuali di supporto e le azioni tecniche correttive in volo e a terra.

L’idea di programmare una conferenza sulle “ceneri vulcaniche” nacque qualche tempo fa, precisamente nell’aprile 2010, quando numerosi aerei furono dirottati presso lo scalo di Milano – Malpensa poiché i cieli dell’Europa nord occidentale furono contaminati dalle ceneri fuoriuscite dal vulcano islandese Eyjafjallajökull. Fu una giornata in cui un gruppo di spotter (fotografi di aerei ndr.) si ritrovò in piazzale a Malpensa per una consueta sessione fotografica, a condividere un momento assolutamente surreale. Era il terzo giorno consecutivo di chiusura dell’aeroporto a causa del blocco dello spazio aereo europeo e del Nord Italia. Nel paradossale silenzio aeroportuale facevano bella mostra di sé una moltitudine di B747 Cargo fermi da giorni, mai visti in tale quantità a Malpensa.

E’ stato come fotografare delle sculture all’interno di un museo. Ogni aeromobile giaceva lì, immobile da giorni; spiccavano, tra l’altro, le coperture protettive dei propulsori e dei tubi di pitot che per tutto il tempo dovevano preservare questi delicati meccanismi da ogni agente atmosferico. L’occasione evidenziò, inoltre, numerosi aspetti di varia natura che coinvolsero uffici meteorologici e geofisici internazionali, compagnie aeree, organismi di gestione del traffico aereo, gestori aeroportuali, equipaggi e passeggeri e, non ultimi, i vari Governi interessati, alle prese con la decisione, se pur sofferta, di limitare l’operatività dei propri aeroporti.

La partecipazione alla conferenza è libera purché si comunichi il proprio nome alla segreteria di Clipper all’indirizzo di posta elettronica limc@libero.it

Scarica la locandina dell’evento:

Di |2016-11-23T22:26:35+01:0011 Novembre 2012|Avvisi agli associati|

Trip Report: L’incredibile varietà di Francoforte

“Vi dovete muovere!!!”, l’invito senza troppe cautele di Daniele dal telefono della camera ci sveglia all’improvviso. Ma come, ci siamo svegliati alle 4.50 per catturare delle foto all’alba, e adesso stiamo dormendo per recuperare le ore di sonno, tanto piove a dirotto; cosa vuole Daniele?

Semplice, dopo la trasferta di Bruxelles di qualche anno orsono che ci aveva fatto conoscere la variabilità meteo, anche qui non si scherza. Tant’è vero che dopo due ore di pioggia intensa, il sole sta arrivando e il cielo torna a essere azzurro. Gli altri (del gruppo – n.d.r.) si sono svegliati più tardi e i due autisti (io e Ricardo) sono attesi nella hall con impazienza…

Questo è solo uno dei tanti aneddoti legati a questa incredibile tre giorni a fare spotting in uno dei maggiori hub europei, l’aeroporto di Francoforte sul Meno (FRA-EDDF).

Io (Fabio), Gabriele, Paolo, Ricardo partiamo il venerdì da Malpensa, Linate e Torino e, per la prima volta in territorio estero con noi, anche il nostro presidente Giorgio. Verso le 9.00 ci troviamo tutti nel terminal 1 (quello di Lufthansa) davanti a un caffè. Il meteo sembra non assisterci perché piove, anche se non intensamente. Perché non provare a fare uno dei tour organizzati dall’aeroporto?

A pochi metri dal Mc Donald’s del T1 si trova il bancone dove si prenota la visita, dal costo di 8 euro, con l’ingresso in terrazza compreso per tutto il giorno. Ci sono diverse possibilità per i tour in aeroporto, ma solo prenotandosi via internet. Fatto il controllo di sicurezza, saliamo su un bus snodato che può contenere molti visitatori.

Armati di fotocamere e videocamere (è possibile riprendere e fotografare in piena libertà), il primo colpo è quasi da infarto: passiamo esattamente sotto la coda del Boeing 747-8 di Lufthansa che, casualmente o no, e’ parcheggiato a fianco di un A380… Sicuramente la guida che ci accompagna spiega le caratteristiche tecniche dei due bestioni, ma il tedesco ci e’ sconosciuto; ciò non toglie l’immenso piacere di avere davanti due capolavori della tecnologia aeronautica.

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Ma non manca qualcosa? Ah sì…100 metri più avanti c’è il nuovo Boeing 787-800 della giapponese ANA, vogliamo farcelo scappare? Il tour prosegue scorazzandoci per l’immenso piazzale, dove troviamo qualsiasi tipo di aeromobile in dotazione a Lufthansa, oltre naturalmente a velivoli da tutto il mondo.

Non mi dilungo sui commenti a queste varie possibilità che, in Italia, sono sconosciute e che negli altri paesi sono semplicemente una forma di marketing (se vogliamo metterla sul piano strettamente economico ) che avvicina i semplici utenti al mondo aeronautico e che, quindi, ne accresce il livello culturale.

Dopo i 45 minuti di giro, sfruttiamo immediatamente la possibilità di salire in terrazza. Prendiamo la navetta per il T2 e, davanti a un panino al fast food, iniziamo ad ammirare gli atterraggi per le piste 25C e 25L. Dopo i controlli di sicurezza di rito usciamo e scopriamo una terrazza lunga 350 metri dove cogliamo i movimenti di tutto il piazzale del T2. Proprio sotto di noi un 777 della Vietnam Airlines dalla livrea veramente vissuta, è pronto per partire ma qualche problema per i poveri passeggeri che rimangono chiusi in aereo per ben un’ora…

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Notiamo anche una cosa che non avevamo mai visto prima: aerei ai parcheggi remoti che, non appena completato il carico, vengono spostati subito per lasciare il posto agli aerei che sono sulla taxiway da 15 minuti!! Questo ci appare evidente per un 767-300 winglet American che lascia il posto al A340-300 Kuwait Airlines. Sembra di essere nel parcheggio di un centro commerciale.

Lasciamo la terrazza per prendere la macchina e farci un giro nei vari spotting point per tastare il terreno. Raggiungiamo un punto su una collinetta che è perfetto per immortalare gli atterraggi sulla pista nuova, la 25R. Abbiamo però il sole che non ci è favorevole e puntiamo il muso della macchina verso un altro spotting point, spettacolare, dal quale si vede tutto l’aeroporto, ma in particolare, i decolli dalla pista 18.

Rimaniamo fino a tardi perché la luce del sole splende sulle carlinghe dei vari aerei in partenza e rende perfette le nostre immagini. Ci avviamo verso l’albergo (Holiday Inn Express Frankfurt Airport, molto vicino agli spotting point a sud del sedime aeroportuale), per poi ritrovarci a mangiare nel paesino di Morfelden. Davanti a una birra ci rendiamo conto che la giornata ci ha riservato delle novità che dovremo condividere con gli altri in arrivo il sabato.

Infatti il giorno seguente si aggiungono alla comitiva Daniele, Davide e… Davide. Subito raggiungiamo lo spotting point della pista 25R, che si rivela essere perfetto sia come posizione, sia come luce. Gli arrivi che si susseguono riguardano molti voli europei e anche i voli dal Nord America. Da citare Air Canada con ben 5 velivoli a terra contemporaneamente. Il punto sovrasta la rete metallica (con maglie spesse in pregiato alluminio…) ma è un luogo un poco polveroso, se asciutto, perché è una collinetta in terra rossa.

Ci spostiamo sull’unico punto che non abbiamo ancora visto. È a pochi metri dalla taxiway che viene utilizzata per gli spostamenti dei widebody in attesa, e da qui si fotografano facilmente gli atterraggi sulle due piste principali di Francoforte. Per raggiungerlo bisogna lasciare l’auto in mezzo al bosco e seguire una strada pedonale che culmina con un ponte che attraversa l’autostrada. Appena dopo si trova un mini-parchetto e soprattutto una grande quantità di spotters.

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Rimaniamo fino all’ora di pranzo, per poi ripiegare, con la luce a favore, allo spotting-point della pista 18. Tra i vari aerei che decollano, ce ne sono tanti in livrea speciale, come, ad esempio, i vari Star Alliance o il B737-800 della TuiFly in colorazione Haribo!

In previsione dell’arrivo dell’A380-800 Korean, decidiamo di tornare sopra il ponte dell’autostrada. Risultato: “bestione” azzurro perso! C’è da dire che era in anticipo… Ci consoliamo contando in poco meno di due ore ben 17 aerei cargo in atterraggio. Tra 747, 767, 330 e MD-11 ci sbizzarriamo, gustandoci anche un rejected landing di un MD-11 Lufthansa. Ci vogliono 20 minuti buoni per rivederlo finalmente spuntare dalla foresta…

Per cena portiamo gli ultimi arrivati nello stesso ristorante della sera precedente, così da condividere la passione della fotografia aeronautica con una buona Weissbier, cementando ancora di più la nostra amicizia. A proposito: facciamo conoscenza anche di un cameriere italiano, Angelo, che vive da molti anni in Germania; lo ringrazio pubblicamente per la cortese ospitalità.

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Il terzo e ultimo giorno inizia presto, quantomeno per me, Ricardo, Gabriele e Daniele: sveglia alle 4.50 per riuscire a fotografare i primi arrivi intercontinentali. Ci dirigiamo sul ponte dell’autostrada, anche se il tempo annuncia pioggia. L’ultima luce dell’alba illumina radente l’aeroporto e i suoi arrivi, tra i quali il 747-8 direttamente da Washington. Dal punto sulla pista 18, riusciamo anche a cogliere altri due 747-8 cargo di British Airways. Evidentemente anche il settore cargo a Francoforte non è secondo a nessuno!

Torniamo in albergo alle 8, fino alla telefonata di inizio racconto; l’accento pugliese, o meglio salentino di Daniele mi spacca il timpano! Dopo solo un’ora dalla pioggia intensa, spunta un sole splendido, degno alleato di qualunque fotografo.

Sulla pista 18 le turbine degli aeromobili asciugano l’asfalto e alzano, inevitabilmente, nuvole d’acqua. Vediamo il 787 ANA decollare in direzione Giappone, con un’eleganza inarrivabile nello stacco da terra. Ritorniamo sul ponte dell’autostrada per non lasciarci sfuggire nemmeno un minuto delle ultime ore qui a Francoforte. Attendiamo l’arrivo del double-deck coreano ma Ricardo è il primo che rientra in Italia.

Accompagniamo il primo che torna a casa e ci dedichiamo alla terrazza dove riusciamo a riprendere finalmente l’A380 Korean in atterraggio. Gli altri A380 di Lufthansa sono basati qui, anche se un paio rimangono negli hangar o ai parcheggi remoti. La potenza di questa compagnia aerea probabilmente se lo può permettere…

Rientriamo in Italia e ci salutiamo, certamente con gli animi più contenti e le schede delle macchine piene di splendidi scatti.

In fondo siamo stati nel terzo aeroporto, per numero di passeggeri, dopo Londra e Parigi.

In fondo, ci siamo concessi di riunirci all’estero a dispetto di Enac e delle sue non condivisibili decisioni.

In fondo è una scusa quella di fare foto agli aerei…..

Fabio Zocchi

GALLERIA FOTOGRAFICA di Ricardo Baldassarre

La mappa dell’aeroporto di Francoforte con in rosso gli spotting point toccati

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Incontro davanti all’ufficio dove prenotare il tour in pullman, con sopresa un bel modellino di Airbus A380-800 in Lego!

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Pronti via….. e il Presidente si diverte già!

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Ala del Boeing B747-8 con i caratteristici motori (sembrano tagliati da una rotella taglia-pasta)

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Si passa vicino agli aerei, anche sotto.

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Un altro aereo MASSIVE! Airbus A380-800 di Singapore Airlines

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e il pezzo forte di Francoforte (fa pure rima….ah ah ah), il bellissimo Boeing 787 Dreamliner di Ana.

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Viaggiando vicino alle taxiway si fanno interessanti incontri ravvicinati….

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Questa era una zona di “riposo”, gli aerei vengono portati qui in attesa di essere utilizzati ai finger.
C’è ne sono molte di queste aree a Francoforte.

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Vista dalla terrazza del T2, caratterizzato da una passeggiata lunga 350 metri con panchine e binocoli assieme a diversi bar/fast food all’interno del terminal.

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Un boeing B767 winglettato di America in push-back…..

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….e subito dopo l’Airbus A340-300 di Kuwait Airways che gli passa davanti per prendergli il posto.

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Strani effetti sui vetri del cockpit…

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Ma avete visto che traffico??? e non vi dico quanti aerei in attesa dietro il Jumbo United!!!

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Anche qui il B777 Vietnam parte non prima di aver lasciato il suo posto all’A320 Gulfair….

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La zona riservata agli spotter a fianco della pista 18 con terrazzino in cemento.

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Vista dalla terrazza

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RICARDO: “Giorgio, dove andiamo a mangiare?”
GIORGIO: “secondo me dobbiamo andare li”
RICARDO: “va benissimo!!!”

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Andiamo!

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Il secondo giorno, dalla collinetta lato pista 25R.
Qui il Paolo chiede consigli tecnici di fotografia a Davide….

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Vi rendete conto di quanto è bello questo posto???  Collinetta, pista ciclabile e aerei vicinissimi!

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Foto di gruppo, da sinistra verso destra:
Ricardo Baldassarre, Davide Botturi, Paolo Cenci, Fabio Zocchi, Gabriele Cavallotti, Davide Daverio, Daniele Cito e il Presidente Giorgio De Salve Ria

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Vista dallo spotting point vicino al ponte dell’autostrada, ad est delle due principali piste di Francoforte.

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Intanto vanno e vengono diversi aerei come questo Boeing B747-400 di Cathay da uno dei parcheggi a sud dell’aeroporto.

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Cu-Cu, mi sono nascosto bene???  Peccato per questa costruzione davanti a questo spotting point.

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Si ritorna allo spotting point lato pista 18, i due capitani di vascello scrutano l’orizzonte in attesa di ambite prede…

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Anche altri attendono aerei ma con dei tele bianchi…

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No comment la foto con il cellulare, ma la posizione è ottima!

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Bella livrea, sembra pero’ tappezzata vedendo i colori.

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Il Bronzo di Riace a Francoforte!!!

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L’iper-super fotografato special livery di TuiFly dedicata alla Haribo, ai bambini (e non) è piaciuto moltissimo!

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E come al solito si ride e scherza…..

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Dallo spotting point vicino all’autostrada, qui sopra il ponte che lo collega al boschetto.

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Posizione interessante!

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Ancora taxiway dal pacheggio sud dell’aeroporto.

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Anche qui l’aerea è attrezzata, con panchine in cemento e delle ringhiere per appoggiarsi.
Questa terrazza inoltre è attraversata da una pista ciclabile che gira attorno all’aeroporto, in molti venivano in bicicletta!

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Vicino a questo spotting point c’è il Memorial Berlin Airlift, parco dedicato ai caduti delle missioni umanitarie per portare aiuti e forniture di cibo alla città di Berlino dal 1948 al 1949. Per maggiori info:   LINK

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Non potevo non farmi fare una foto davanti a questo DC3 in buone condizioni.

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Iniziano ad arrivare solo cargo, e a noi non spiace affatto!

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Foto di gruppo al ristorante nel paese di Morfelden, brindisi rigorosamente con un’ottima birra tedesca!!!

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L’ultima mattina in un parcheggio vicino allo spotting point della pista 18.

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Aerei dall’Asia e dalle Americhe arrivano in massa….

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Per essere le 5 del mattino siamo incredibilmente svegli!

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Uno Boeng B747-800 di British Airways World Cargo, un’inaspettata sopresa vederne addirittura due in questo aeroporto.

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Il sole sta sorgendo….

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Dopo una “veloce dormitina” in albergo e dopo la seconda colazione in poche ore, ritorniamo al lato della pista 18.
L’acqua è ancora presente sulle piste ma dura purtroppo poco…

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Guarda cosa c’è li!!!! un UFO?????? ah no…. “solo” un A380 di Emirates diretto a Londra….

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Arrivederci al prossimo Trip Report!

Di |2018-03-25T14:27:54+02:0021 Settembre 2012|Spotting|

Francoforte: Benvenuto Spotter!

In attesa della pubblicazione completa del viaggio a Francoforte, il 6-7-8 luglio, peraltro appena concluso, compiuto da una nostra delegazione, desideriamo anticipare, con qualche immagine opportunamente dedicata, in che maniera questo grande Aeroporto abbia interpretato così positivamente e con lungimiranza il tema dell’accoglienza turistica.

Data l’importanza della location e il momento di crisi del mondo spotteristico italiano, vessato dalle ultime inattese determinazioni di ENAC, era presente anche il nostro Presidente, determinato nell’intento di osservare da vicino le attività di promozione dell’Aeroporto di Francoforte e trasmettere a tutti questa esperienza unica.

Per quanto riguarda strettamente le attività di spotting, le autorità non hanno lasciato nulla al caso, anzi nel principale aeroporto tedesco, esse hanno pensato molto attentamente a noi spotter.

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Partiamo dal Flughafen Rundfahrte, desk sito all’Airport City Mall Level “0” del Terminal 1, lì è possibile acquistare i biglietti per i vari tours dell’aeroporto, e da lì partono, ma l’unico che non richiede prenotazione è il Mini Tour da 45 minuti.

Questo tour, che non richiede alcuna verifica documentale dei partecipanti, dopo un primo trasferimento nell’area controllo di sicurezza (Tunnel ed RX bagaglio) a bordo di un bus doppio snodabile, entra in rampa dal T2 e percorre tutta la viabilità interna – lato volo – dal T2 al T1-Lufthansa all’area tecnica e rientro.

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Un’ottima opportunità per avere una visione ravvicinata degli aeromobili al parcheggio e in fase di rullaggio.

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Tour dal costo contenuto che comprende anche la possibilità d’ingresso alla terrazza per la medesima giornata, garantendo quindi un’osservazione complessiva del contesto aeroportuale, invogliando al tempo stesso il visitatore a trascorrere l’intera giornata in aeroporto. Il tour è disponibile giornalmente in orari differenti, dando la possibilità anche alle famiglie di avvicinarsi al “sistema” aeroportuale in modo più elastico.

Sono poi disponibili altre 9 tipologie di tour diversi per grandi e piccoli, giorno e notte, in rampa o presso i VV.FF., così come presso l’adiacente museo Zeppelin o ancora a bordo dell’Airbus A-380, tutti ampiamente dettagliati e prenotabili da internet, questo al fine di garantire ai vari gruppi e alle scuole la migliore organizzazione.

L’aeroporto è dotato poi di un’ampia terrazza scoperta al T2 (abbiamo stimato possa ospitare contemporaneamente circa 500 visitatori) a cui si accede dopo un accurato controllo radiogeno + tunnel.

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La location è molto interessante perché offre la possibilità di avere una visione molto ravvicinata e completa delle operazioni di handling e contemporaneamente l’osservazione diretta di atterraggi e decolli dalle 2 piste parallele.

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Esattamente in corrispondenza della terrazza è comunque possibile sistemarsi e pranzare all’interno del terminal al tavolo di un noto fast food.

Sia il Tour Desk che la terrazza risultano comunque facilmente identificabili sia dagli spotter che dai passeggeri in transito, ma soprattutto accessibili ed estremamente interessanti in termini di cultura aeronautica.

In ogni area dedicata sono allestiti pannelli descrittivi della conformazione dell’aeroporto e le varie tipologie di aeromobili, senza dimenticare i distributori automatici di bevande e le toilettes.

Non mancano materiali informativi di ogni tipo: poster, timetable e giornalino aeroportuale disponibili ovunque. Tutti servizi che garantiscono comunque un ottima visibilità marketing al brand aeroporto.

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Risulta altresì importante segnalare in ogni location, tour o terrazza, la completa accessibilità per persone diversamente abili.

Per quanto riguarda la parte esterna del sedime aeroportuale, sono da segnalare 2 zone liberamente accessibili e allestite a quota sovrastante rispetto alla rete di recinzione, completamente dedicate all’osservazione delle attività aeroportuali.

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Si tratta di 2 aree allestite con gradoni e sedute, raggiungibili in soli 5 minuti dai parcheggi opportunamente dedicati, a piedi o in bicicletta.

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La caratteristica davvero interessante da segnalare è che il perimetro aeroportuale esterno  è completamente ciclabile, allestito con segnaletica e facilmente raggiungibile dalla rete stradale ordinaria.

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Adiacente alla perimetrale esterna della nuova quarta pista, solitamente utiilizzata per atterraggi Nord-Sud, vi è un lungo terrapieno che sovrasta la rete di recinzione e costituisce un ottimo punto di osservazione e fotografico, soprattutto nelle ore mattutine.

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Lungo la strada sterrata è continuo il passaggio di ciclisti e famiglie.

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Per concludere, qualche riflessione sull’esperienza germanica:

  • Dall’accuratezza delle infrastrutture appositamente dedicate al cittadino, abbiamo percepito una forte attenzione delle Autorità già nella fase progettuale dell’Aeroporto.
  • Gli addetti con cui abbiamo avuto motivo di interagire hanno evidenziato tutti un profondo e convinto senso di orgoglio per il grande aeroporto e per le sue ricadute socio-economiche sul territorio circostante.
  • Le infrastrutture esterne, progettate e realizzate ad hoc con una visione complessiva del loro utilizzo, hanno contribuito a nobilitare il territorio circostante, anche per il fatto che, secondo quanto riteniamo di aver capito, molto stretta e spesso anche sofferta è stata l’interazione istituzionale tra gli Enti aeroportuali e il Territorio per tutto il periodo della sua crescita, tuttavia i risultati sono certamente molto ben visibili e apprezzati.

Per ogni dettaglio relativo ad orari, giorni di apertura, prenotazioni, tariffe e tipologie di tour, visitate il sito www.frankfurt-airport.com (nella pagina shop & enjoy).

Gabriele Cavallotti

Di |2016-11-23T22:26:58+01:0011 Settembre 2012|Avvisi agli associati|

Trip Report: Un “quasi” week-end a Tolosa

Già dal titolo si puo’ intuire quello che e’ stato piu’ un viaggetto in macchina che una intensa seduta di spotting aeronautico. Oddio, se di viaggetto possiamo parlare, perché se a qualcuno viene in mente di raggiungere la sede di Airbus, sappia che sono quasi 1000km solo andata. Credo sia molto meno stancante prendere un A319 di EasyJet e farsi un paio d’ore di volo, vedendo però dall’alto i bellissimi paesaggi della Francia meridionale.

Tutto e’ iniziato dalla voglia di scrutare come e dove vengono costruiti gli aeroplani del consorzio franco-tedesco. Mi ero già fermato, durante un mio precedente viaggio in terra transalpina, alla boutique di Airbus. Li’ avevo saputo dei tour organizzati dalla stessa Airbus attraverso un tour operator dedicato alle visite industriali.

Dal sito www.taxiway.fr, è infatti possibile prenotare tre tour diversi: il tour storico comprendente la possibilità di salire a bordo di un Caravelle, del primo A300 e del Concorde, la visita degli hangar dove vengono costruiti gli A380 e il tour panoramico dell’aeroporto. Io ho prenotato gli ultimi due, rispettivamente a 14 e 10 €.

Arrivo, in compagnia della moglie, a Tolosa verso mezzogiorno di venerdì 22 giugno, dopo circa 6 ore di viaggio e dopo circa 680km, partendo dalla Liguria, mia base. Dopo esserci sistemati in albergo (catena Fast Hotel, molto vicino all’aeroporto, a centri commerciali e anche all’ ingresso delle visite; costo 45€ a notte), mi dirigo alla prima visita, il tour dell’aeroporto.

Premessa: e’ meglio, qualora se ne abbia la possibilità, effettuare le visite in settimana, così da osservare il lavoro certosino che si cela dietro alla costruzione degli aeromobili. La cortesia della signorina della reception fa sì che si parta con il piede giusto! In tutte le visite non è possibile portare con sé nessun tipo di macchina fotografica o videocamera, e ciò è naturale, stante il fatto che si ha la possibilità di entrare in luoghi altrimenti inaccessibili.

L’attesa viene ingannata dalla visita di una sala dove ci sono, appesi al muro, particolari metallici originali di vari modelli. Immancabile il proiettore che mostra anche quello che Airbus sta facendo a livello ambientale. Pochi minuti e mi trovo sul bus che parte alla volta dei palazzi dove ci sono le telemisure, il training center, e dove si trova il centro studi e ricerche.

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Già da qui si puo’ intuire quello che in effetti è: una città nel paese di Blagnac! Proseguendo, entriamo, non senza essere controllati da una solerte guardia, nella zona interna dell’immenso complesso (si estende per 700 ettari), dove ammiro diversi Atr in costruzione, e anche altri quasi pronti alla consegna. Anche la costruzione dei bimotori a elica, del consorzio italo-francese, avviene nello stesso sito di Blagnac. Beh, vedere un aereo che ha un raggio d’azione limitato vestito con la livrea AirCaribbean, fa un certo effetto.

Poco oltre c’e’ la zona, chiamata del Bearn, dove viene costruita tutta la famiglia A320. Anche qui si stagliano livree che in Europa e’ impossibile vedere: AirAsia, Tam, Tiger Airways. Andando oltre c’è la zona di consegna degli aerei finiti (La Raquette), dove si vedono un A333 russo e anche un A330 di Alitalia. Le marche sono ovviamente ancora francesi, ma basta fare un giro si alcuni siti internet bene informati, per recuperare le matricole con le quali l’aeromobile verrà consegnato al cliente. Nello stesso piazzale c’e’ anche la zona dedicata ai prototipi dove si vedono due A320 prototipo con le sharklets, e uno dei 5 A380 in livrea Airbus.

Passiamo ora a vedere l’hangar di costruzione della serie A330-A340. Sono esclusivamente A330 quelli presenti, visto che il quadrigetto non ha piu’ ordini in corso. Comunque abbiamo China Southern, Thai, Qatar e altre compagnie tra i cinque dentro l’hangar e i quattro fuori. Ora il bus si ferma per poter permettere la visione dell’hangar dove arrivano i pezzi per la costruzione di altri A330.

Proprio mentre la guida ci dice che stanno aspettando altri pezzi portati dal Beluga, lo “sgraziato” velivolo costruito da Airbus per lo spostamento di grossi particolari, eccolo in atterraggio, carico di tronchi di fusoliera o altro. L’aereo cargo di Airbus riveste un’enorme importanza nella logistica della stessa Airbus, anche se il progetto A380 non ne può sfruttare appieno le potenzialità. Proprio a lato degli enormi hangar di costruzione del bi-piano, il bus ci riporta alla boutique e la visita è terminata.

Il primo pensiero che mi viene è dato dalla enorme estensione di quello che è il principale, ma non il solo, stabilimento Airbus. Ci lavorano 19000 persone, e si capisce perché Tolosa sia legata a doppio filo al consorzio. A questo punto, riprendo la macchina e, con la moglie, vorrei trovare il luogo da dove vengono scattate la maggior parte delle fotografie che si trovano sui maggiori siti di spotting.

Si tratta di una collinetta a lato sinistro della pista 32L, indicato come punto A nella foto. Per raggiungere il luogo bisogna anche fare circa 100 m di sterrato. Poi, la vista si apre su piste e hangar. Fauna locale? A330 di Virgin Atlantic (c/n 1315, diventato G-VNYC), un paio di A320 di Capital Airlines (c/n 5185, diventerà B-6898), e un A330 di China Airlines. In decollo vedo anche l’A400M militare, l’A343 di Airbus impegnato in chissà quali prove e anche un A333 di Aeroflot (c/n 1323, diventerà VP-BPI), ancora con marche francesi.

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Rimango circa un’oretta sulla collina, e in questo lasso di tempo, gli atterraggi che vedo sono principalmente AirFrance, AerLingus, Lufthansa e altre compagnie come Iberia e Jet2. A questo punto ci portiamo in testata pista 36L (punto C), parcheggiando la macchina davanti a una moltitudine di aerei storici che fanno parte del museo dell’aeroporto e che fanno parte della terza visita che si può fare (Punto B).

Da questa posizione per fotografare gli aerei in atterraggi basta un 70mm o poco più. La visuale e’ aperta, anche se una montagna in terra, pregiudica la visione dei movimenti sulle taxiway. Vedo ritornare l’A340 in livrea Airbus e, tra un atterraggio e l’altro, anche un A320 ancora con la vernice primer verde. Solo a casa scoprirò, tramite il c/n 5200, essere un esemplare destinato a Air Asia Japan.

Un attimo e sono già le 20, mangiamo qualcosa nel centro commerciale, per poi fare un giretto a Tolosa città, sempre multietnica e giovane. La Garonna la attraversa e le dona un fascino notevole. Il primo giorno dedicato a Airbus finisce qui.

Il giorno seguente, sabato, mi attende la visita al sito di costruzione dell’A380. Dopo aver fatto un giretto nel centro commerciale, lascio a malincuore la moglie in mezzo ai negozi (…) e raggiungo la boutique da dove, come al solito, partirà la visita. Per prima cosa entriamo in una sala dove e’ rappresentata la copia della sala delle telemisure che ci mostra il primo volo del gigante a due piani.

Effettivamente la combinazione di tutti gli schermi e telecamere che ci vengono propinate, rende l’idea di quello che i tecnici e i piloti abbiano provato quel giorno (27 Aprile 2005). Usciamo dalla stanza per salire sul bus che, facendo un lungo viaggio (saranno 500 metri…), ci lascia proprio sotto all’ingresso dell’hangar principale di costruzione dell’A380.

Nei piazzali esterni della zona ci sono ben 6 A380 in attesa di essere completati. Si riconoscono dal timone di coda che arriva già verniciato, 3 esemplari di Emirates, uno di Korean, uno di Thai e uno che ha una strana livrea. L’accompagnatrice ci svelerà essere il primo esemplare privato, e anche essere uno dei cinque velivoli test che sono stati costruiti per le certificazioni.

Appena entriamo ci viene spiegato come il progetto A380 sia un vero progetto europeo che vede coinvolte più nazioni, dalla Germania, alla Spagna, all’Inghilterra per finire con la Francia. Tre enormi poster illustrano i vari componenti divisi per nazione, e ci viene spiegato anche la sfida, vinta da Airbus, del trasporto , che si realizza in un trasporto multi-piattaforma. Dalla nave, alle chiatte, fino al trasporto via terra di parti enormi come la ali, che si possono seguire sul sito, davvero ben fatto, a380production.com .

Si prosegue con la parte più ghiotta dell’intera visita. Si sale, mediante tre ascensori, alla parte alta dell’hangar e, dietro enormi vetrate, si può seguire il lavoro degli operai intenti nella costruzione, in questo caso, dell’esemplare n.94 destinato a Malaysia. Questo hangar può contenere fino a tre velivoli contemporaneamente, e, come e’ possibile immaginare, l’ordine e la pulizia regnano sovrani, almeno dall’altezza alla quale mi trovo.

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Usciamo all’esterno su una balconata che rende l’idea degli enormi spazi destinati a questo innovativo progetto. Tornati al bus, compiamo il tragitto inverso, e torniamo verso la boutique, dove la visita termina, non prima di averci fatto entrare in una tensostruttura destinata a ospitare un pezzo di fusoliera dell’A380 con le quattro possibili opzioni per gli allestimenti interni. Questo pezzo era stato costruito per poter mostrare ai possibili acquirenti gli interni, ancor prima della costruzione del primo esemplare.

Dopo aver pranzato, facciamo compere nella boutique, dove si possono trovare una serie pressoché illimitata di gadget tutti a firma Airbus. Anche la sezione modellismo e’ ben fornita, ma solo di velivoli a livrea Airbus. Ci starebbe bene anche una selezione di modellini con le livree delle varie compagnie che Airbus fornisce, completando la dote che il negozio, a tema aeronautico, offre. Beh, il Concorde in scala 1:100 era spettacolare… Prima di acquistare qualcosa, vale la pena sottolineare il fatto che i prezzi sono più alti di quelli che il sito propone, e la cosa e’ quantomeno strana.

E’ giunta l’ora del rientro, mi aspettano 700 km filati, che scorreranno via lisci, con la fermata a Aix en Provence, cittadina il cui centro ricorda le nostre città medioevali, ma con un pizzico di profumo di lavanda nell’aria in più.

Le conclusioni: bella gita, interessanti le visite, e molto particolari i soggetti che possono essere fotografati in questo angolo di Francia.

Ne vale la pena? Per me sì, ma i miei consigli sono due: andateci in settimana, così da cogliere il lavoro frenetico che questa enorme fabbrica ha, e, se non volete arrivare più stanchi di quando siete partiti, programmate qualche giorno in più per una vera e propria vacanza, o andateci in aereo.

Fabio Zocchi

GALLERIA FOTOGRAFICA

Punto A – Collinetta – 43°38’18”N – 1°20’35”E
Punto B – Sotto il sentiero di discesa pista 32L – 43°36’44”N – 1°22’44”E
Punto C – A lato del Museo Heritage – 43°36’45”N – 1°22’30”E
Punto D – Parcheggio a lato della pista 32R (ottimo alla mattina, ma serve una scala) – 43°37’10”N – 1°22’56”E
Punto E – Taxiway utilizzata solo dagli A380 che passa sopra alla D1 – 43°38’42”N – 1°21’21”E

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Di |2017-01-21T15:45:39+01:0010 Settembre 2012|Spotting|